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Naufraga un’imbarcazione al largo, è strage: diversi morti

Pubblicato: 29/04/2025 07:12

Otto migranti hanno perso la vita nel naufragio di un’imbarcazione avvenuto al largo di El Aouabed, nella regione centro-orientale della Tunisia. A darne notizia sono state le autorità locali, che hanno confermato il decesso dopo l’intervento delle unità della Guardia costiera e della Marina militare tunisina.

Secondo quanto riferito, l’allarme è scattato in seguito a una segnalazione telefonica che indicava la presenza di una barca in difficoltà nelle acque al largo della costa. Le forze navali sono immediatamente intervenute, riuscendo a trarre in salvo 29 persone. I superstiti, provenienti da diversi Paesi dell’Africa sub-sahariana, sono stati soccorsi e affidati alle cure delle autorità competenti.

Al momento, non sono stati resi noti ulteriori dettagli sulla dinamica del naufragio. Non è chiaro, ad esempio, da quale località i migranti fossero partiti né quale fosse la loro destinazione finale. Tuttavia, la zona di El Aouabed, situata nella regione di Sfax, è tristemente nota come uno dei principali punti di partenza per le traversate illegali verso le coste italiane, in particolare verso l’isola di Lampedusa.

Negli ultimi anni, la Tunisia è diventata uno snodo cruciale per le rotte migratorie nel Mediterraneo centrale, superando in alcuni periodi anche la vicina Libia come punto di partenza. Le condizioni economiche difficili del Paese, aggravate da tensioni sociali e politiche, hanno reso il controllo delle partenze ancora più complicato per le autorità locali. Nonostante gli sforzi per rafforzare i pattugliamenti e bloccare le partenze, molte imbarcazioni continuano a tentare la traversata, spesso sovraccariche e in condizioni precarie.

Il naufragio di El Aouabed si inserisce in un contesto più ampio di emergenza migratoria che riguarda tutta l’area del Mediterraneo. Secondo i dati più recenti dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), il Mediterraneo centrale rimane la rotta più pericolosa al mondo per i migranti, con centinaia di morti registrate ogni anno. Molti di coloro che tentano il viaggio fuggono da conflitti, persecuzioni, povertà estrema o sperano di trovare migliori opportunità di vita in Europa.

Le autorità hanno confermato che sono in corso operazioni di identificazione delle vittime, mentre i superstiti saranno ascoltati nelle prossime ore per ricostruire con precisione quanto accaduto. È probabile che alcuni dei migranti sopravvissuti vengano temporaneamente trasferiti in centri di accoglienza, dove riceveranno assistenza sanitaria e supporto psicologico.

Il governo tunisino, da tempo sotto pressione da parte dell’Unione Europea per contenere le partenze, ha recentemente intensificato i controlli lungo la costa. Solo nelle ultime settimane, diverse operazioni della Guardia costiera hanno portato al fermo di numerose imbarcazioni dirette verso l’Italia. Tuttavia, gli esperti avvertono che senza un serio investimento in politiche di sviluppo economico nei Paesi di origine, così come in Tunisia stessa, il flusso migratorio non potrà essere efficacemente contenuto.

La tragedia di El Aouabed riporta dunque al centro del dibattito internazionale l’urgenza di affrontare il fenomeno migratorio non solo come una questione di sicurezza, ma soprattutto come una crisi umanitaria e politica di dimensioni globali.

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