
Un tranquillo pomeriggio si è trasformato in caos quando, poco dopo le 17:00, si è verificata una sparatoria in una zona centrale molto frequentata. Diversi cittadini hanno contattato le autorità riferendo di aver udito almeno sei colpi di arma da fuoco, facendo scattare immediatamente l’intervento delle forze dell’ordine.
Le prime testimonianze raccolte parlano di spari nei pressi di un barbiere situato in una piazza, poco distante da una stazione ferroviaria, dove numerose persone erano presenti. Un passante ha raccontato a Sveriges Radio: «Abbiamo sentito sparare, era chiaramente una pistola. Tutti hanno iniziato a correre». Sul posto è in corso una massiccia operazione di polizia, con l’area completamente isolata e i mezzi pubblici bloccati per motivi di sicurezza.

Feriti e possibili vittime nella città universitaria
Solo successivamente si è appreso che l’episodio è avvenuto nel pieno centro di Uppsala, città universitaria situata a circa 70 chilometri a nord della capitale Stoccolma. Si tratta di una delle località più vivaci dal punto di vista culturale del Paese, ora scossa da questo evento drammatico.
Ambulanze sono state viste arrivare in rapida successione e, secondo le conferme ufficiali, ci sarebbero tre morti e diversi feriti, anche se non sono ancora noti dettagli precisi sul loro stato.

Secondo quanto riferito dal quotidiano Aftonbladet, il presunto autore della sparatoria si sarebbe dato alla fuga su un monopattino elettrico, mentre la polizia ha avviato un inseguimento anche con il supporto di un elicottero in volo sopra la città. L’identità dell’aggressore non è ancora stata resa nota e la caccia all’uomo al momento prosegue.
Il caso arriva a pochi mesi di distanza da un altro episodio tragico avvenuto a Örebro, dove lo scorso febbraio un attentatore aprì il fuoco nel campus Risbergska, causando dieci morti prima di togliersi la vita. Fu definita «la più grave sparatoria di massa della storia del Paese».
Nel frattempo, a Uppsala, la tensione resta altissima e la popolazione è stata invitata a evitare l’area fino a nuovo ordine.