
All’inizio c’era solo l’odore acre, un filo sottile che attraversava i corridoi. Poi un rumore sordo, come un tuono lontano, e la luce che tremava sotto le porte. Qualcuno ha cominciato a gridare, altri a bussare alle stanze, urlando nomi o numeri, cercando amici, figli, colleghi. Dal tetto, nel buio tagliato dalle fiamme, si scorgevano sagome in fuga, corpi che si arrampicavano dove potevano, aggrappati alle gronde, in bilico sul vuoto.
In tanti hanno tentato di salvarsi uscendo dalle finestre, strisciando lungo i muri caldi, mentre l’albergo diventava una trappola. Una delle vittime, secondo quanto ricostruito, si è lanciata dalla terrazza: l’impatto non le ha lasciato scampo. In quelle ore ogni piano era un labirinto di fumo e urla, ogni porta chiusa un confine tra la vita e la morte.
È successo a Calcutta, nel nordest dell’India, dove almeno 15 persone sono morte in un incendio divampato in un hotel affollato nella serata di ieri. A riferirlo è stata la polizia locale, precisando che l’intervento dei soccorsi ha permesso di salvare diverse persone rimaste bloccate nelle stanze e sul tetto dell’edificio.
A massive fire broke out at a central Kolkata hotel in Mechua on Tuesday evening and killed at least 14 people and injured over 13 others.
— The Hindu (@the_hindu) April 30, 2025
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Tentativi estremi di fuga
Le fiamme, ora sotto controllo, si sono propagate rapidamente, alimentate da materiali infiammabili presenti nella struttura. Alcuni testimoni raccontano di ospiti che, nel panico, hanno tentato di fuggire attraverso le finestre o camminando sulle strette gronde esterne. Secondo quanto riportato dal Telegraph di Calcutta, almeno una persona ha perso la vita gettandosi nel vuoto.
Un copione già visto
Gli incendi negli edifici, in particolare in strutture alberghiere e residenziali, non sono rari nel Paese. Le autorità locali attribuiscono la frequenza di simili tragedie alla scarsa manutenzione degli impianti, alla mancanza di dispositivi antincendio e al disprezzo diffuso per le norme di sicurezza. Anche questa volta, si apre il solito interrogativo: se si potesse morire di meno, basterebbe forse solo rispettare di più le regole.