
Stefano De Martino è sempre più a suo agio nel ruolo di padrone di casa di Affari Tuoi. Ogni sera regala al pubblico una conduzione calibrata, mai sopra le righe ma sempre partecipata, che riesce a far convivere tensione e leggerezza. Il gioco dei pacchi è imprevedibile, e lui sa quando restare in silenzio e quando smorzare la tensione con una battuta. È proprio in quell’equilibrio, tra il gioco e il racconto, che De Martino si è costruito il suo spazio.
Un investimento non da poco, quello della Rai: affidargli il programma simbolo dell’access prime time, ereditato da un “campione d’ascolti” come Amadeus, è stato un segnale chiaro. E per non farsi mancare nulla, è arrivato anche un contratto triennale. Alcuni hanno letto tra le righe qualche spinta politica, ma lui ha risposto con la consueta prontezza: “Onestamente io non conosco nessuno in politica. La mia vera raccomandazione è il pubblico”. Prima di diventare un volto della tv, Stefano De Martino ha imparato il mestiere più difficile: quello del contatto umano. Da bambino frequentava il bar di famiglia, osservando ogni giorno suo padre e suo nonno.
“Il bar è un luogo democratico il caffè lo prendono tutti. Lì ho imparato a parlare con chiunque: con lo scugnizzo che cercava di fregarti il gelato e con il professionista distinto. Bisogna saper cambiare tono, ma rimanere sé stessi”, ha aggiunto Stefano De Martino. Quel bar è stata la sua prima scuola di comunicazione. Non un’accademia, ma un banco di prova vero, fatto di clienti, risate, problemi da risolvere e atteggiamenti da calibrare. Oggi, quello stesso talento gli torna utile davanti alle telecamere.
Chi lo segue lo sa: Stefano De Martino ha scelto uno stile preciso, e non lo cambia. Puntata dopo puntata si presenta con lo stesso outfit: camicia bianca, maniche arrotolate, pantaloni neri, cravatta sottile. Nessuna giacca – diversamente dal suo predecessore Amadeus – e sempre al polso lo stesso orologio Cartier. Un look sobrio, quasi minimale, ma allo stesso tempo ricercato. Il contrasto tra bianco e nero è un classico che funziona, e lui lo rende attuale con qualche dettaglio personale. Ma non si tratta solo di estetica o comodità. No, c’è una ragione ben più curiosa dietro questa scelta (che, lo anticipiamo, affonda le radici lontano nel tempo…).
La scena è questa: Stefano è adolescente, ha trovato un lavoretto come parcheggiatore in un ristorante. E come ci si veste per un lavoro così? La risposta sembrava ovvia: “Avevo visto mio nonno sempre elegante al bar. Così mi presento al parcheggio in camicia bianca e pantaloni neri, pure la cravatta! Il mio collega invece era in tuta bucata, dichiaratamente il parcheggiatore.” Risultato? Le mance andavano tutte all’altro. Lui, vestito di tutto punto, veniva scambiato per il figlio del proprietario. “Quella sera ho guadagnato zero. Il sabato dopo sono tornato con la tuta più brutta che avevo, e da lì… ho iniziato a guadagnare.”
Da quell’episodio, Stefano De Martino ha capito una regola fondamentale: ogni lavoro ha la sua uniforme. Quella giusta. E la sua, oggi, è proprio quella camicia bianca. Non per caso, ma per scelta consapevole. Perché sa che nella tv generalista delle 20:30 bisogna essere credibili, ma anche vicini al pubblico. Il suo outfit non urla, non impone: accompagna. Rende elegante senza risultare distante. È il compromesso perfetto tra formalità e identità. È il look di chi sa da dove viene, e non dimentica la lezione imparata… nel parcheggio di un ristorante. Un dettaglio semplice, ma che racconta molto più di quanto sembri.