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“Trump vuole lui”: nuovo papa, chi è il favorito dal presidente degli Usa

Pubblicato: 30/04/2025 16:34

Con una delle sue consuete battute, Donald Trump ha nuovamente attirato l’attenzione sulla possibilità di un nuovo papa. Alla domanda su chi immaginerebbe come successore di Papa Francesco, Trump ha risposto scherzosamente: “Non mi dispiacerebbe essere Papa. Non sarebbe fantastico? Sarebbe la mia prima scelta!”. Tuttavia, subito dopo, ha svelato il suo vero candidato: “C’è un cardinale a New York molto bravo”. Un riferimento chiaro, ma chi è il prescelto?

Timothy Michael Dolan: un volto noto tra fede e politica

Timothy Michael Dolan, l’arcivescovo di New York, è una figura di spicco nella Chiesa americana. Nato a Saint Louis nel 1950, Dolan ha nutrito la vocazione religiosa sin dall’infanzia, celebrando “messe” nel salotto di casa. Dopo la formazione a Roma, è diventato sacerdote nel 1976. La sua carriera è stata fulminea: da vescovo ausiliare a St. Louis ad arcivescovo di Milwaukee, fino alla nomina ad arcivescovo di New York nel 2009. È stato anche presidente della Conferenza episcopale americana e nel 2012 ha ricevuto la porpora cardinalizia da Papa Benedetto XVI.

Il suo dottorato all’Angelicum di Roma, incentrato sul cattolicesimo statunitense, lo rende uno dei cardinali più preparati sul piano storico e culturale. All’età di 75 anni, Dolan è uno dei volti più riconoscibili della Chiesa americana. (continua dopo la foto)

Dolan è conosciuto per le sue posizioni conservatrici, ma anche per la sua capacità di dialogare. Ha criticato spesso l’aborto, la contraccezione e le unioni omosessuali, ma ha sempre cercato il confronto. Il suo legame con Trump è stato particolarmente forte: dopo un attentato fallito contro l’ex presidente nel 2024, Dolan lo ha paragonato a Reagan e Giovanni Paolo II, affermando: “Forse Dio ha ancora un compito per lui”.

Nonostante ciò, Dolan ha anche sfidato figure repubblicane come J.D. Vance, difendendo la sua diocesi e l’accoglienza dei migranti. La sua capacità di equilibrare fede e politica lo rende un cardinale centrale in un periodo di tensioni tra la Chiesa e la politica americana.

Dolan: una star sui social media

Nonostante la sua immagine di cardinale rigoroso, Dolan ha saputo conquistare una notevole popolarità online. Le sue omelie su YouTube, i saluti ai fedeli in formato social e le apparizioni televisive lo hanno reso una vera star digitale. Google lo classifica come “personalità del web”, apprezzato per la sua autoironia.

Nel 2015 ha guidato la parata di San Patrizio a New York, aprendo alle associazioni LGBTQ. Ha anche attirato l’attenzione indossando un cappello da tifoso dei Green Bay Packers durante una messa. Un “prete tra la gente”, che resta fedele alla dottrina con i piedi nel presente. (continua dopo la foto)

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Le sfide di un possibile papato

Nonostante il supporto di Trump, le possibilità di Dolan di diventare Papa sono limitate. Il Collegio cardinalizio è composto per l’80% da membri nominati da Papa Francesco, rappresentanti di una Chiesa più inclusiva. Inoltre, il legame con Trump potrebbe essere una lama a doppio taglio: popolare negli Stati Uniti, ma divisivo altrove.

Esperti come Thomas Massaro, Kevin Ahern e Bill Cavanaugh avvertono che un Papa americano – e trumpiano – potrebbe complicare i rapporti con Cina e Sud America, rendendo tale scelta geopoliticamente rischiosa.

Dolan: al centro della scena, ma ai margini del Conclave?

Alla soglia dei 75 anni, Dolan si trova in una posizione particolare. La morte improvvisa di Papa Francesco lo ha riportato alla ribalta. Partito subito per Roma, ha rilasciato interviste concilianti, lodando Francesco nonostante i precedenti contrasti. Un gesto forse strategico per mantenere un ruolo di primo piano, anche se non come papabile, ma come influente figura nel Conclave.

Nel corso degli anni, Dolan ha superato scandali, chiusure di scuole cattoliche, tensioni politiche e crisi internazionali. La sua presenza è costante, tra Roma e New York, tra web e altari, tra Trump e Vaticano. Sarà difficile vederlo Papa, ma il suo ruolo potrebbe essere cruciale nella scelta del successore di Francesco, in un Conclave sempre più frammentato dove servono volti noti e parole che uniscano.

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