Vai al contenuto

Città del Vaticano, l’affronto di Cipriani al Conclave: si presenta in porpora nonostante le sanzioni per pedofilia

Pubblicato: 01/05/2025 11:42

CITTÀ DEL VATICANO – Ha suscitato sconcerto e indignazione, soprattutto in America Latina, la presenza dell’arcivescovo emerito di Lima, Juan Luis Cipriani Thorne, alle congregazioni dei cardinali in vista del Conclave del 7 maggio. A sorprendere non è solo il ritorno sulla scena del presule cileno, ma il modo in cui lo ha fatto: vestito da cardinale, con la tradizionale talare bordata di rosso, malgrado le restrizioni che papa Francesco gli aveva imposto nel 2019.

Lunedì mattina, pochi minuti prima delle 9, Cipriani è stato avvistato mentre varcava in auto l’ingresso vaticano di via Paolo VI, diretto all’aula del Sinodo. La scena non è passata inosservata: l’abito indossato rappresenta una sfida esplicita alle misure disciplinari adottate dal pontefice recentemente scomparso, che gli aveva vietato di utilizzare le insegne cardinalizie, di rilasciare dichiarazioni pubbliche e, pur se ormai ultraottantenne, di partecipare a un conclave.

Un ritorno che divide i cardinali

L’episodio ha creato un certo disagio tra i porporati, ma finora nessun intervento ufficiale è stato sollevato durante le congregazioni. L’interpretazione letterale delle norme della Universi dominici gregis, che prescrivono l’uso della veste talare nera con filettature rosse per le riunioni preconclave, potrebbe aver offerto a Cipriani un appiglio formale, pur in evidente contrasto con le sanzioni pontificie.

Il portavoce vaticano, Matteo Bruni, ha evitato di commentare direttamente: «Il caso è noto. Se non sono state adottate delle scelte su questo tema, ognuno tiri le sue conclusioni», lasciando trasparire l’imbarazzo di una Curia divisa, in un momento di transizione tanto delicato.

Accuse di pedofilia giudicate credibili

Cipriani fu il primo esponente dell’Opus Dei a diventare cardinale, nominato da Giovanni Paolo II nel 2001. Ma sul suo nome pesa l’ombra di accuse di pedofilia, risalenti agli anni Ottanta. Le segnalazioni, giunte direttamente in Vaticano, sono state ritenute credibili dalla Congregazione per la dottrina della fede e da papa Francesco, che nel 2019 lo ha sanzionato in via amministrativa, senza processo canonico. Il cardinale ha sempre negato ogni addebito, sostenendo di «non aver commesso alcun crimine né nel 1983, né prima né dopo».

In passato Cipriani aveva accusato il Papa di non aver dato ascolto alla sua difesa, polemica che gli è stata apertamente censurata anche dal suo successore a Lima, Carlos Castillo Mattasoglio. Tuttavia, anche il nuovo arcivescovo, oggi cardinale elettore, non ha sollevato pubblicamente la questione durante queste giornate, nemmeno quando Cipriani si è presentato in porpora davanti al feretro di Francesco, trasformando la propria presenza in un gesto carico di sfida.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 01/05/2025 11:44

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure