
Ha perso la vita ieri mattina alle 7:00 in via Turri, travolto da un autobus della linea Saca mentre era a bordo di un monopattino. Era il suo primo giorno di lavoro con un contratto regolare dopo due anni di occupazioni precarie.
Secondo il racconto del cugino era partito in anticipo rispetto all’appuntamento delle 7:45, entusiasta per la nuova autofficina dove avrebbe iniziato. Arrivato all’incrocio, il conducente del bus non ha potuto evitare l’impatto, che gli ha provocato un’immediata emorragia interna, rendendo vano ogni tentativo di soccorso.
Chi era la vittima
Umer Maqbool, 21enne originario di Sargodha (Punjab), ha lasciato un grande vuoto. La famiglia Maqbool, arrivata in Italia grazie al ricongiungimento familiare, viveva a Reggio Emilia da due anni. Il padre e i fratelli, impiegati in provincia, avevano appena acquistato casa e avviato le pratiche per far venire in loco la madre e le sorelle. Umer, sempre attento e determinato, aveva cancellato i social per studiare e conseguire la patente, convinto che fosse il passo successivo per garantirsi un futuro migliore.
Sul posto sono intervenuti la Polizia locale per i rilievi e, alle 11:00, il padre e il fratello maggiore hanno eseguito il rito del riconoscimento. I due sono poi partiti ieri pomeriggio per il Pakistan, dove dovranno dare personalmente la notizia alla madre.
Tra i residenti della comunità pakistana, Umer era conosciuto come un ragazzo educato, responsabile e pieno di curiosità verso l’Italia e l’Europa. Amava organizzare gite con i fratelli nei fine settimana, sognando di visitare luoghi come la Torre di Pisa e la Liguria.
Il cugino, pur riconoscendo che Umer non indossava il casco, esclude che ciò avrebbe potuto salvargli la vita: il bus, in retromarcia, ha travolto il tronco del ragazzo, schiacciandolo senza lasciare scampo. Pur avviando un’azione legale, la famiglia non cerca vendetta: si tratta infatti di una tragica fatalità.