Si era tuffato con leggerezza, tra le risate degli amici e il verde brillante di un giorno di festa. L’acqua era fredda, ma il sole di maggio bastava a sciogliere ogni esitazione. Bastava un respiro, un richiamo, una bracciata ancora. Poi qualcosa ha ceduto, come se il corpo all’improvviso non rispondesse più. Un attimo prima galleggiava, un attimo dopo lottava nel vuoto.
Le voci dalla riva si sono fatte tese, confuse. C’era chi gridava il suo nome, chi si lanciava senza pensarci, chi cercava con gli occhi la superficie immobile. Ma l’acqua non ha restituito nulla. Solo silenzio. Solo attesa.

A perdere la vita è stato un ragazzo di 31 anni, di origine pakistana, annegato nelle acque del fiume Candigliano, nei pressi del parco La Golena, nella gola del Furlo, nel Pesarese. Era arrivato lì con alcuni amici per festeggiare il primo maggio, quando ha deciso di tuffarsi in un punto dove l’acqua raggiunge circa due metri e mezzo di profondità. Ha chiesto aiuto, ma subito dopo è scomparso sotto la superficie. Gli amici non sono riusciti a recuperarlo.
L’allarme è scattato attorno alle 12:30, con una chiamata di emergenza partita dalla spiaggia della Golena. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Cagli, il personale fluviale di Pesaro, due elicotteri da Bologna e Arezzo e una squadra di sommozzatori da Bologna. Le ricerche si sono protratte per ore, fino a quando, attorno alle 15, il corpo è stato recuperato senza vita.
Le indagini sono affidate ai carabinieri, presenti con pattuglie da Cagli, Urbino e Apecchio, mentre i sanitari del 118 non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
Il cordoglio del sindaco di Acqualagna
Non si è fatta attendere la reazione del sindaco di Acqualagna, Pierluigi Grassi, che ha espresso il dolore della comunità: “Dispiace per questa fatalità. Esprimo cordoglio per la morte di questo giovane ragazzo. Sono episodi che dispiacciono, l’invito è quello di essere sempre attenti e guardinghi”.
Un giorno nato per celebrare il lavoro e la vita si è chiuso in tragedia. E quel tratto di fiume, così spesso cornice di serenità, è diventato teatro di un silenzio impossibile da dimenticare.