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Scossa di terremoto in Cile, magnitudo oltre il 7: allarme zunami, intere zone evacuate

Pubblicato: 02/05/2025 17:15

Un violento terremoto di magnitudo 7.4 è stato registrato nel pomeriggio di venerdì 2 aprile, generando panico tra la popolazione e facendo scattare immediatamente le procedure di allerta tsunami. La scossa, secondo i dati forniti dall’USGS (U.S. Geological Survey), è avvenuta alle 14:58 italiane e ha avuto una potenza tale da essere percepita anche a grande distanza.

Nonostante la profondità relativamente contenuta — circa 10 km sotto il livello del mare — non si segnalano, al momento, danni gravi a edifici o infrastrutture. Tuttavia, l’intensità del sisma ha spinto le autorità internazionali a lanciare un allarme per onde anomale: il Pacific Tsunami Warning Center ha infatti avvisato della possibilità di onde pericolose nel raggio di 300 km dall’epicentro.

L’evento sismico si è verificato nell’oceano meridionale, tra le coste del Cile e dell’Argentina, con epicentro localizzato a circa 219 chilometri a sud di Ushuaia, la città più a sud dell’Argentina continentale. La zona interessata è scarsamente abitata, ma particolarmente vulnerabile per la presenza di comunità costiere e basi scientifiche internazionali.

Le autorità locali di entrambi i Paesi hanno disposto lo stato di massima allerta, soprattutto lungo le coste meridionali. A Punta Arenas, Puerto Williams e Tierra del Fuego, i residenti sono stati invitati a seguire le indicazioni della protezione civile. e a tenersi pronti a eventuali evacuazioni, in caso di innalzamento del livello del mare.

 L’agenzia di protezione civile del Cile ha infatti diffuso un ordine di evacuazione nelle zone costiere della regione meridionale di Magallanes a causa di un possibile tsunami. L’ordine di evacuazione invita a spostarsi in zone ad almeno 30 metri sopra il livello del mare. Il sistema cileno di allerta per i maremoti cileno ha detto che uno tsunami potrebbe raggiungere le basi di ricerca in Antartide fra poche ore, e più tardi potrebbe raggiungere gli insediamenti abitati sulla costa cilena. La regione coinvolta nell’ordine di evacuazione ha un clima molto rigido e ha in totale meno di 200mila abitanti.

In alcune zone, come nel tratto cileno della regione di Magallanes, la popolazione ha percepito lunghe oscillazioni, ma per ora non si segnalano feriti. L’assenza di gravi danni è stata confermata anche dai primi rilievi effettuati dalle squadre di emergenza inviate nell’area.

Le prossime ore saranno decisive per valutare le conseguenze del terremoto e l’evoluzione dell’allerta tsunami. Intanto, esperti sismologi continuano a monitorare l’area per eventuali scosse di assestamento, che potrebbero verificarsi nei prossimi giorni.

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