
Niente scorta e un conto salatissimo da pagare. Il principe Harry ha subito una pesante sconfitta legale nella sua battaglia per riottenere la scorta armata finanziata dai contribuenti quando si trova nel Regno Unito. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, il duca di Sussex dovrà ora sostenere spese processuali pari a 1,5 milioni di sterline, comprendenti i costi sia suoi che del Ministero degli Interni. L’esito della causa ha sollevato tensioni anche in famiglia: Re Carlo e suo figlio minore avrebbero visioni diverse sull’opportunità di questa battaglia legale.
Il Sun non ha risparmiato commenti taglienti, titolando: “Harry umiliato e schiaffeggiato“, sottolineando il danno sia d’immagine che economico subito dal principe. Harry ha infatti deciso di procedere contro il governo britannico nonostante lo scetticismo a palazzo, e ora si ritrova a pagare un prezzo altissimo. La richiesta era di continuare ad avere una protezione personale garantita dallo Stato, anche dopo il trasferimento negli Stati Uniti e il ritiro dai doveri ufficiali di membro senior della famiglia reale.
“Mio padre non mi parla”, il dolore di Harry
In una recente intervista il principe ha spiegato di volere a tutti i costi riprendere i contatti con la Royal Family: “Mio padre non mi parla più per via di questa questione di sicurezza”, ha spiegato, per poi ammettere che è stanco di lottare e di non sapere quanto resta da vivere al sovrano, che si sottopone periodicamente alle terapie per far fronte a un cancro di natura imprecisata diagnosticatogli a inizio 2024.
«Ci sono stati tantissimi disaccordi tra me e alcuni membri della mia famiglia», ha aggiunto Harry, ma ora li ha «perdonati». Il duca di Sussex ha anche affermato che «alcuni membri della mia famiglia non mi perdoneranno mai di aver scritto un libro”.

Il cuore della vicenda riguarda la sicurezza del duca durante le sue visite nel Regno Unito. Harry ha contestato la decisione di revocare la scorta fissa, chiedendo una tutela continuativa e armata, nonostante non ricopra più un ruolo ufficiale nella famiglia reale. La Corte d’Appello ha però respinto il ricorso all’unanimità, stabilendo che il trattamento riservato a Harry – ovvero una valutazione caso per caso – è stato corretto e giustificato.

La sentenza conferma quanto già deciso dall’Alta Corte lo scorso anno: il piano di protezione “su misura” predisposto per il duca non è da ritenersi illegale, irrazionale o iniquo. Secondo i giudici, l’approccio adottato dal Ministero degli Interni risponde ai criteri di sicurezza e buon senso in un contesto in cui Harry non ha più obblighi istituzionali.
Resta da capire se il principe Harry, già finanziariamente e simbolicamente colpito, deciderà di fare ricorso alla Corte Suprema. Al momento, non è arrivata alcuna conferma ufficiale da parte del suo team legale, ma l’esito di questa lunga vicenda segna un nuovo punto di rottura nel già complesso rapporto tra il duca di Sussex e il Regno Unito.