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Addestramento, non deterrenza: Londra ridimensiona il piano per la “forza di rassicurazione” in Ucraina

Pubblicato: 03/05/2025 16:09

Le ambizioni della cosiddetta Coalizione dei Volenterosi sembrano ridimensionarsi, almeno per quanto riguarda il ruolo del Regno Unito nella futura missione militare di “rassicurazione” in Ucraina. Secondo quanto riportato dal Times il 25 aprile, Londra starebbe abbandonando l’idea di inviare 30mila soldati nel Paese, considerata troppo rischiosa e difficilmente sostenibile in termini operativi.

Obiettivo: evitare lo scontro diretto con Mosca

L’intenzione di inviare una forza significativa aveva l’obiettivo di proteggere l’Ucraina in un ipotetico scenario post-accordo di pace. Tuttavia, Mosca ha più volte ribadito l’inaccettabilità di truppe NATO sul suolo ucraino, e il governo britannico teme un’escalation incontrollata. Per questo, si starebbe optando per un ruolo più discreto, limitato a consiglieri militari incaricati di addestrare, riorganizzare e supportare l’esercito ucraino.

Una fonte diplomatica citata dal Times ha precisato che gli istruttori militari “rassicurano”, ma non fungono da forza deterrente, né rischiano un coinvolgimento diretto in caso di rottura del cessate il fuoco.

Francia e Regno Unito ancora divisi sulle modalità di intervento

Se da un lato Londra si mostra prudente, la Francia avrebbe finora sostenuto un approccio più “muscolare”. Secondo alcune fonti, resterebbe sul tavolo l’ipotesi di impiegare caccia e droni francesi e britannici per pattugliare i cieli ucraini, ma la Russia difficilmente accetterebbe una simile presenza alle sue porte.

Il Ministero della Difesa britannico ha comunque smentito le anticipazioni del Times, parlando di “speculazioni” e ribadendo che la pianificazione operativa della Coalizione dei Volenterosi è ancora in corso. In parallelo, prosegue l’impegno diplomatico per sostenere una soluzione negoziata al conflitto.

👉 Articolo originale del Times via archive

Una forza insostenibile per il Regno Unito?

I numeri confermano le difficoltà logistiche. Il Regno Unito dispone attualmente di circa 78mila militari: mantenere sul terreno una forza da 30mila uomini richiederebbe l’impiego, con le rotazioni, di oltre 90mila effettivi. Anche la Francia, con 113mila soldati nelle forze terrestri, affronta limiti simili, considerando gli impegni già attivi in Africa e Medio Oriente.

Alla luce di questi vincoli, l’opzione di una presenza limitata a istruttori militari appare sempre più plausibile, anche per evitare tensioni dirette con la Russia.

Estonia pronta a partecipare

Il 30 aprile, il ministro della Difesa estone Kristen Michal ha dichiarato la disponibilità del suo Paese a contribuire all’addestramento delle forze ucraine. Tallinn si è detta pronta a inviare una compagnia dell’esercito, qualora la coalizione decidesse di attivare formalmente la missione.

L’Estonia è uno dei Paesi europei più attivi nel sostegno a Kiev e la sua partecipazione, seppur simbolica in termini numerici, sottolinea la volontà di alcuni membri della NATO di sostenere militarmente l’Ucraina anche sul campo, pur con ruoli limitati e non combattenti.

👉 Dichiarazioni ufficiali del governo estone

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