
Un video diffuso in rete sta creando forti imbarazzi al presidente della Lazio e senatore di Forza Italia Claudio Lotito. Nelle immagini, diventate virali, si vede uno smartphone che mostra il numero dell’imprenditore, mentre una voce – che sarebbe la sua – parla senza freni a un interlocutore che si presenta come tassista. Al centro della telefonata, i giocatori della Lazio, bersaglio di commenti durissimi e giudizi sprezzanti.
“Mai visto un calciatore intelligente”
Tra le frasi che stanno facendo il giro dei social, una in particolare ha scatenato le polemiche: “I giocatori hanno la merda nel cervello, altrimenti non farebbero i calciatori. Hai mai visto un calciatore intelligente?”. Lotito poi distingue tra quattro categorie di atleti – “normali, buoni, ottimi e campioni” – e loda Pedro per la doppietta contro il Parma, definendolo “un campione”, mentre liquida altri con un secco: “Uno è una pippa e l’altro pure”.
Attacchi ai singoli e sfogo su Baroni
Il presunto Lotito rincara la dose anche parlando dell’eliminazione contro il Bodo/Glimt e dell’errore ai rigori di Noslin e Tchaouna. Il primo, dice, “è costato 18 milioni” e “l’ha voluto l’allenatore, mica l’ho chiesto io”. Riferendosi a Marco Baroni, senza nominarlo direttamente, aggiunge: “Mi ha detto: ma cosa cazzo gli è successo? Lo scorso anno era un fenomeno”. Quanto a Tchaouna, colpevole di aver messo un like a un post della Uefa che celebrava il Bodo, Lotito lo liquida: “Quello è proprio un cretino, nemmeno parla l’italiano”.
La replica: “Atto vile, telefono clonato”
Investito dalle reazioni indignate, il presidente biancoceleste ha diffuso una nota ufficiale, negando ogni responsabilità: “Il mio numero di cellulare probabilmente è stato clonato e una conversazione telefonica è stata registrata in modo fraudolento”. Lotito parla di “atto vile e intollerabile”, di “palese violazione della privacy” e afferma di aver sporto denuncia in Questura, chiedendo la “rimozione immediata del video”.
Un caso che scuote la Lazio
Nel frattempo il video continua a circolare e il caso si allarga, alimentando malumori nello spogliatoio e tensioni nell’ambiente biancoceleste. Con la stagione ancora aperta, la tempesta rischia di travolgere non solo il presidente, ma l’intera gestione sportiva della squadra.