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Macron smentisce il quotidiano Libero: “Voglio condizionare il Conclave? Falso”

Pubblicato: 03/05/2025 11:42
Macron Libero Conclave falso

Una smentita ufficiale da parte della Presidenza della Repubblica francese, una risposta pungente del direttore di Libero, una giornata romana che si trasforma in un caso diplomatico: è il riassunto di quanto accaduto dopo la visita di Emmanuel Macron nella Città Eterna, tra pranzi con cardinali e tentativi di inserirsi in vertici internazionali. A incendiare il confronto è stato un post dell’Eliseo su X, che ha bollato come “falso” un articolo del quotidiano italiano. Il direttore Mario Sechi non ha tardato a replicare, con parole che rievocano la teatralità delle commedie di Molière.
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Una commedia in tre atti secondo il direttore di Libero

«Mon Dieu, se l’Eliseo trova il tempo di occuparsi di Libero, la cosa mi fa pensare che c’è qualcosa di serio in questa storia», ha esordito Sechi. E poi ha snocciolato, atto per atto, quella che definisce «una commedia in tre atti».

Primo atto: venerdì sera, Macron cena al noto ristorante Il Bolognese insieme alla moglie Brigitte e ad Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio. Un nome pesante, quello di Riccardi, non solo per il suo prestigio internazionale, ma per la vicinanza a Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana e considerato uno dei papabili per il prossimo Conclave. Secondo alcune indiscrezioni, Sant’Egidio potrebbe sostenere anche Josè Tolentino de Mendoça, prefetto del dicastero per la cultura e l’educazione. Per Sechi, un incontro che sarebbe servito a “capire lo scenario del Conclave e il profilo del prossimo Papa”.

Secondo atto: Macron tenta l’ingresso a un vertice riservato tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky in San Pietro. La scena, secondo il racconto di Sechi, ha del grottesco: una terza sedia già pronta per il presidente francese, un’immagine di potere che però si infrange di fronte al rifiuto di Trump. «Non sei nel posto giusto», avrebbe detto l’ex presidente USA, in un labiale immortalato in un video virale. Macron si ritira in silenzio, ma il siparietto fa rapidamente il giro della Rete.

Terzo atto: subito dopo il funerale di Papa Francesco, Macron pranza a Villa Bonaparte con i cardinali francesi che parteciperanno al Conclave. Attorno al tavolo ci sono l’ambasciatrice Florence Mangin, i cardinali Jean-Marc Aveline, François Bustillo, Christophe Pierre e Philippe Barbarin. Assente solo Dominique Mamberti, impegnato con la sepoltura del Pontefice. Un incontro che ha inevitabilmente riacceso i riflettori sui contatti tra Macron e i cardinali francesi, già oggetto di indiscrezioni secondo cui il presidente starebbe cercando di ostacolare l’elezione di Robert Sarah, ritenuto troppo conservatore.

La replica diretta al presidente francese

Con tono diretto e senza giri di parole, Sechi risponde all’Eliseo sottolineando come Macron stesso abbia alimentato i sospetti. «Con tutto il rispetto, Illustrissimo Signor Presidente, è Lei ad aver alimentato con una serie di mosse contraddittorie i dubbi sulla natura della sua missione», scrive il direttore, ricordando che lo stesso entourage presidenziale aveva dichiarato che Macron si sarebbe astenuto da qualsiasi incontro diplomatico.

Il vero problema, secondo Sechi, non sono i titoli o gli articoli di Libero — «tra l’altro in ottima compagnia», sottolinea — bensì l’ambiguità di un Presidente «che fa e disfa tutto da solo». Una gestione personalistica e opaca, almeno per quanto riguarda la visita romana, che ha finito per sollevare più interrogativi che certezze.

Macron tra diplomazia e politica vaticana

Nel cuore del dibattito resta la presenza del presidente francese a Roma in un momento cruciale per la Chiesa cattolica, alla vigilia di un Conclave che definirà il futuro del Vaticano e, indirettamente, i rapporti con i grandi attori internazionali. Macron ha rivendicato più volte il suo interesse per i temi spirituali e culturali, ma la sua vicinanza a figure chiave del mondo ecclesiastico francese — unita a incontri informali e tentativi di ingerenza — rischia di essere letta come una manovra politica.

Il confronto tra l’Eliseo e Libero ha messo a nudo una tensione diplomatica dai toni inusuali, che ha però una posta in gioco ben più ampia: il peso politico di un leader europeo sul futuro della Chiesa cattolica. Un futuro che si gioca anche nei corridoi silenziosi di Roma, tra cene private e sorrisi pubblici, dove ogni parola — o smentita — pesa come una dichiarazione ufficiale.

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