
Donald Trump torna a scuotere la scena internazionale con nuove dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista alla rete NBC, il presidente americano ha riacceso i riflettori su una delle sue idee più controverse: l’annessione della Groenlandia. “Non lo escludo”, ha detto, sottolineando che l’isola “è fondamentale per la sicurezza internazionale” e aggiungendo che, qualora accadesse, “ci prenderemo cura della popolazione, la ameremo”.
Il tema, già emerso negli anni precedenti, viene ora rilanciato con toni ancora più decisi. “Abbiamo un disperato bisogno della Groenlandia”, ha dichiarato, ammettendo però che si tratta di una possibilità remota. Le affermazioni sono state riportate anche dalla CNN, che ha sottolineato il potenziale impatto di una simile mossa sulle relazioni con la Danimarca, a cui il territorio appartiene.

Nel frattempo, Trump ha annunciato la riapertura del carcere federale di Alcatraz, chiuso dal 1963 e trasformato negli anni in attrazione turistica. In un post su Truth, la sua piattaforma social, ha spiegato che il penitenziario sarà “sostanzialmente ampliato” e destinato a ospitare “i criminali più spietati d’America”. Una mossa che alimenta la retorica muscolare che accompagna spesso le sue campagne politiche.
Non sono mancate uscite polemiche sul fronte culturale: sempre via social, il presidente ha annunciato l’intenzione di imporre una tariffa del 100% sui film stranieri distribuiti negli Stati Uniti. “Vogliamo film realizzati in America, di nuovo!”, ha scritto, definendo le produzioni internazionali una “minaccia alla sicurezza nazionale”. Secondo Trump, l’industria cinematografica americana starebbe “morendo velocemente” per colpa degli incentivi esteri.

Durante un incontro con i giornalisti sull’Air Force One, Trump ha confermato di aver proposto al governo messicano l’invio di truppe americane per combattere i cartelli della droga. Non sono mancati riferimenti personali: ha definito la presidente messicana Claudia Sheinbaum “una donna adorabile”, ma anche “incapace di affrontare la minaccia criminale”.
Sul piano diplomatico, il presidente ha negato l’esistenza di un colloquio imminente con il leader cinese Xi Jinping, pur lasciando intendere che restano aperti canali informali. Ha inoltre commentato la nomina di Mike Waltz a nuovo ambasciatore americano all’Onu, in sostituzione del suo ruolo nel Consiglio per la Sicurezza nazionale, definendola “una promozione”.
Infine, Trump ha toccato i temi economici e migratori, promettendo nuovi accordi commerciali “già nei prossimi giorni”, ma chiarendo che “sarò io a decidere dazi e condizioni”. Ha anche criticato l’attuale sistema giudiziario per gli immigrati irregolari: “Con milioni di arrivi – ha detto – non possiamo pensare di fare un processo per ciascuno. Servirebbero milioni di giudici, è una follia”.