
In piena notte, la terra ha sobbalzato sotto i piedi di chi, terrorizzato, si è svegliato al suono di vetri che tintinnavano e oggetti che tremavano sugli scaffali. Un violento scossone ha fatto tremare le mura di case e palazzi, strappando dal sonno centinaia di famiglie.
Pochi minuti dopo, un secondo boato sotterraneo ha risvegliato un senso di inquietudine: un’altra scossa, meno intensa ma sufficiente a riportare la gente in strada con i cellulari in mano, pronti a cercare notizie sul monitoraggio sismico.
L’epicentro di questo nuovo sciame sismico è stato individuato nel nord-est del Myanmar, al confine con la Thailandia. L’Unità di monitoraggio del Dipartimento meteorologico thailandese ha registrato la scossa più forte di magnitudo 4.8, rilevata a soli 10 chilometri di profondità.
Dalle prime luci dell’alba, l’area ha continuato a tremare: decine di repliche minori, con magnitudo comprese tra 1.9 e 3.0, hanno mantenuto alta la soglia d’allerta, spingendo le autorità locali a intensificare i controlli su edifici e infrastrutture. La popolazione, ancora scossa dal terremoto di magnitudo 7.7 del 28 marzo scorso che causò migliaia di vittime, vive ora con il timore di nuovi, devastanti rilanci dalla terra.