
Alla vigilia del Conclave 2025, cresce l’attenzione su chi potrebbe diventare il prossimo Papa. Il dibattito si accende tra osservatori e fedeli, con analisi e previsioni che provano a delineare il volto del futuro pontefice. In questo contesto, anche l’opinione dei giornalisti specializzati in affari vaticani assume un peso rilevante.
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Youtrend ha realizzato un sondaggio che coinvolge 12 vaticanisti italiani. L’indagine misura le probabilità di elezione dei cosiddetti papabili, fornendo uno spaccato aggiornato del clima dentro e fuori le mura leonine. Il risultato fotografa le attese e le valutazioni di chi segue da vicino le dinamiche della Santa Sede.
Il sondaggio si è basato su una media delle percentuali assegnate da ciascun esperto a diversi cardinali. Le risposte provengono da 9 testate nazionali italiane, tra televisioni, quotidiani e agenzie di stampa. I dati raccolti tracciano una classifica indicativa dei candidati più forti secondo chi conosce a fondo i meccanismi del conclave.
I nomi in testa alla classifica

Il primo nome che emerge è quello del cardinale Pietro Parolin, attuale segretario di Stato vaticano, con una probabilità media del 38%. Seguono, a distanza, Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, con il 15%, e Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, al 14%.
Al quarto posto si trova Luis Antonio Tagle, filippino, Pro-prefetto della sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari, con una stima del 13%. Più indietro, con valori inferiori, si posizionano altri cardinali noti nel panorama ecclesiale.
Gli altri papabili

Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, riceve un 7%. Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat, arriva al 5%. Chiudono la classifica Robert Francis Prevost, prefetto del Dicastero per i vescovi, e Péter Erdő, arcivescovo di Budapest, entrambi con un 3%.
Il sondaggio rappresenta una fotografia momentanea, utile per comprendere l’orientamento degli esperti alla vigilia di un evento che segnerà il futuro della Chiesa cattolica. I nomi raccolti riflettono sensibilità, aree geografiche e visioni pastorali differenti, tutte potenzialmente decisive nel prossimo conclave.