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Malori in Italia, oltre 100 persone intossicate: “Dolori fortissimi, cos’avevano fatto poco prima”

Pubblicato: 06/05/2025 20:59

È salito a 174 il numero delle persone colpite da gastroenterite dopo aver partecipato alla manifestazione podistica «Camminata tra boschi e contrade», svoltasi il primo maggio a Valdagno, in provincia di Vicenza. I partecipanti, colpiti da sintomi gastrointestinali, si sono rivolti al pronto soccorso e alla guardia medica locale. Un caso è stato abbastanza grave da richiedere il ricovero ospedaliero: si tratta di una giovane donna che ha manifestato un quadro clinico più severo rispetto agli altri. A far scattare l’allerta sanitaria è stata la segnalazione di gruppo di casi simili, che ha portato all’avvio delle indagini da parte dell’Usl 8 Berica.

I primi sintomi sono stati registrati a partire da sabato mattina, quando alcuni dei partecipanti si sono presentati in ambulatorio accusando nausea, vomito e diarrea. Immediatamente, il Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp) ha attivato il protocollo per sospetta tossinfezione alimentare, collegando i casi alla manifestazione sportiva. Dai primi rilievi è emerso che tutte le persone colpite avevano preso parte alla camminata e, secondo le testimonianze raccolte, avevano consumato acqua da alcune fontanelle private presenti lungo il percorso, non collegate alla rete idrica pubblica.

Tra le fonti sospette figurano la «fontana Masteghini» (detta anche «del Cengio») e la «fontana Fanana», situate in zone boschive. I campioni d’acqua prelevati da queste fontane sono stati consegnati al laboratorio Arpav di Mestre per le analisi, i cui risultati sono attesi nei prossimi giorni. Nel frattempo, l’Usl 8 Berica ha già rilevato nei campioni biologici dei pazienti la presenza del norovirus, un agente patogeno responsabile di molte tossinfezioni alimentari.

In via precauzionale, il sindaco di Valdagno Maurizio Zordan ha firmato un’ordinanza che vieta l’uso potabile dell’acqua proveniente dalle fontane in questione. Tuttavia, un elemento che ha generato ulteriori preoccupazioni riguarda la preparazione del tè caldo servito nei punti ristoro della manifestazione. Secondo quanto ipotizzato dal Comune, la bevanda potrebbe essere stata preparata proprio con l’acqua contaminata, esponendo anche chi non ha bevuto direttamente alle fontanelle.

Un altro possibile fattore scatenante dell’inquinamento è stato il maltempo delle settimane precedenti, che avrebbe alterato la qualità delle acque naturali che alimentano le fontane. Trattandosi di fonti non protette e senza sistemi di filtraggio, le piogge potrebbero aver facilitato il passaggio di agenti patogeni. Questa ipotesi è al vaglio delle autorità sanitarie, che nei prossimi giorni completeranno gli accertamenti microbiologici.

L’episodio ha generato allarme in tutta l’area, anche perché rappresenta il primo caso di intossicazione collettiva della stagione 2025. Le autorità locali stanno valutando nuove misure di prevenzione per evitare il ripetersi di episodi simili, soprattutto in occasione di eventi pubblici che prevedono la somministrazione di cibo o bevande. Nel frattempo, l’Usl invita la popolazione a non utilizzare acqua da fonti non controllate e a segnalare tempestivamente eventuali sintomi sospetti.

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