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Meloni, duro scontro con Macron (e Von der Leyen): il piano che fa infuriare l’Italia

Pubblicato: 06/05/2025 11:44

L’asse fra Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen si rafforza, mentre si allarga la frattura con Giorgia Meloni. A far detonare la tensione questa volta non è la geopolitica, né l’economia, ma la scienza, che diventa il nuovo terreno simbolico di una frizione sempre più palese fra Italia e Francia. E tra Palazzo Chigi e l’Eliseo, il freddo ormai è istituzionale.

A irritare Palazzo Chigi è stato il vertice “Choose Europe for Science” convocato da Macron alla Sorbona, insieme alla presidente della Commissione europea. Lì è stato lanciato con toni trionfalistici un piano da 500 milioni di euro per attrarre ricercatori in fuga dagli Stati Uniti di Donald Trump. Un’Europa rifugio dei cervelli. Una calamita per i migliori talenti scientifici del pianeta. Ma senza l’Italia.

L’Italia ai margini, Meloni si defila

Roma non è stata invitata ai livelli alti, o quantomeno non è stata coinvolta come ci si aspetterebbe per uno dei Paesi fondatori dell’Unione. Al tavolo di Parigi c’erano ministri di Spagna, Austria, Paesi Bassi. Per l’Italia, era stata invitata la ministra Anna Maria Bernini, che intuendo il “pericolo” di un invito a doppio taglio ha avvisato la nostra Premier. Meloni a quel punto ha bloccato la partecipazione di Bernini, e per l’Italia sarà presente solo l’ambasciatrice Emanuela D’Alessandro.

Fonti diplomatiche italiane, già alla vigilia del summit, avevano espresso fastidio per un’iniziativa giudicata troppo centrata sulla grandeur francese. Nessuna polemica diretta, ma un messaggio netto: “Il Consiglio competitività e ricerca del 23 maggio è il formato più adatto per discutere di queste tematiche”, è stata la nota gelida inviata a Parigi.

Macron e Ursula, un’alleanza pericolosa

Ma dietro il fastidio formale si nasconde ben di più. Il progetto europeo annunciato dalla von der Leyen – 500 milioni per il biennio 2025-2027, l’obiettivo del 3% del Pil in ricerca entro il 2030 – vorrebbe essere una risposta al presunto clima anti-scientifico che si respirerebbe negli Stati Uniti sotto Trump. E Macron, con il suo stile da presidente-profeta, ha rilanciato: “Nessuno avrebbe immaginato che una democrazia come l’America potesse negare il valore della scienza“.

Meloni, però, si guarda bene dal salire su questo carro. Il suo governo non ha intenzione di entrare in rotta di collisione con Washington, soprattutto ora che la Casa Bianca è tornata saldamente nelle mani repubblicane. L’Italia punta su un profilo basso, su una neutralità calcolata. Ma Macron ha scelto proprio il momento in cui l’Europa è più disorientata per lanciare la sfida alla destra trumpiana. E, di riflesso, anche a quella europea.

Choose France for Science: la Francia rilancia, l’Italia resta al palo

Così, accanto al piano comunitario, la Francia ha presentato anche un progetto tutto suo: “Choose France for Science”, una piattaforma che cofinanzierà fino al 50% i progetti di ricerca più meritevoli. Una mossa muscolare, pensata per attirare talenti internazionali. Ma in patria l’iniziativa ha acceso le proteste dei sindacati universitari, che parlano di “scandalo” e “indecenza“: si tagliano i fondi alla ricerca nazionale, ma si aprono le porte (e i portafogli) agli americani?

Ma il punto non è solo la scienza. L’asse Parigi-Bruxelles esclude sempre più apertamente Roma. I dossier si moltiplicano: Ucraina, Libia, migranti, energia, ora anche la ricerca. Macron gioca su scala continentale, Meloni resta in difensiva, guardinga, isolata. Anche perché Macron da una parte sembra attaccare Trump, mentre dall’altra continua un dialogo stretto con il Presidente Usa.

Un doppiogiochismo che non piace a Giorgia Meloni, impegnata a cercare la sua posizione sullo scacchiere internazionale. Per questo il gelo di oggi fra Francia e Italia potrebbe diventare una frattura netta. E mentre l’Europa dei cervelli si costruisce nella Sorbona, Palazzo Chigi guarda altrove. Con la sensazione crescente che, in questa Europa che cambia, qualcuno vorrebbe isolare l’Italia. Un progetto che Meloni vuole contrastare sin da subito.

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