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Paolo Del Debbio, lo sfogo contro Macron: “Buttato fuori come un bambinetto dal dialogo tra Trump e Zelensky”

Pubblicato: 07/05/2025 14:02
Del Debbio Macron bambinetto

Nel gioco fragile degli equilibri geopolitici, le dichiarazioni pubbliche dei leader europei non sono mai prive di conseguenze. In un momento storico in cui l’Unione Europea è chiamata a fronteggiare sfide interne ed esterne sempre più pressanti, la percezione della forza dei suoi governi diventa un tema centrale. Le alleanze storiche, come quella tra Francia e Germania, tornano ciclicamente al centro del dibattito, ma non sempre con l’effetto rassicurante sperato.
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La scena politica continentale si muove su un terreno accidentato, fatto di elezioni complesse, governi di coalizione precari e pressioni crescenti da parte di forze populiste. È in questo contesto che si inserisce la riflessione del giornalista Paolo Del Debbio, intervenuto durante la trasmissione “4 di Sera” su Rete 4, dove ha espresso la propria preoccupazione per il futuro dell’asse franco-tedesco, evocato di recente dal presidente francese Emmanuel Macron dopo la nomina del nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz.

Macron rilancia l’asse franco-tedesco, ma Del Debbio attacca

Nel suo intervento, Del Debbio non ha usato mezzi termini: “Pensavo che dopo essere stato buttato fuori come un bambinetto dal dialogo tra Trump e Zelensky a San Pietro, avesse capito qualcosa. Invece ancora si propone addirittura come l’asse franco-tedesco”, ha affermato, facendo riferimento al tentativo di Macron di rilanciare il tradizionale motore dell’integrazione europea. Il giornalista ha criticato l’entusiasmo del presidente francese, definendolo fuori luogo vista l’instabilità politica che caratterizza tanto Parigi quanto Berlino.

Secondo Del Debbio, infatti, Macron guida un governo debole, mentre il cancelliere tedesco Merz si troverebbe a capo di un esecutivo altrettanto fragile. Il riferimento è alla difficoltà incontrata da Merz nell’ottenere la maggioranza al Bundestag durante il primo scrutinio. “E lui parla di ‘nuovo motore nell’alleanza’? Sono cose che faccio fatica a capire. Ma soprattutto mi preoccupano molto e dovrebbero preoccupare tutti”, ha detto. Il conduttore ha quindi sottolineato come l’Europa abbia oggi bisogno di leadership forti, capaci di reagire alle crisi in corso, piuttosto che di simboliche dichiarazioni d’intenti.

La questione AfD e le contraddizioni della politica tedesca

Nel corso della trasmissione, Del Debbio ha poi dedicato una riflessione anche al risultato elettorale di AfD, la forza di estrema destra tedesca che si è affermata come secondo partito nel Paese. “Non solo è esclusa dal governo, ma è stato richiesto dall’autorità di considerarla non votabile perché xenofoba. Anche qui, non lo sapevano prima delle elezioni?”, ha domandato con tono provocatorio. Un’osservazione che mette in luce, secondo il conduttore, una contraddizione democratica: la presenza di un partito forte e legittimamente eletto, ma politicamente e istituzionalmente marginalizzato.

Un’Europa fragile tra dichiarazioni e instabilità

Le parole di Del Debbio offrono uno spunto critico sulla tenuta delle istituzioni europee, sul ruolo delle élite politiche e sulla reale capacità dell’asse franco-tedesco di costituire una guida stabile per l’intero continente. In un momento in cui le certezze vacillano e le tensioni si moltiplicano, l’appello alla stabilità e alla coerenza torna ad essere più urgente che mai.

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Ultimo Aggiornamento: 07/05/2025 15:58

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