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Schianto atroce, autobus si ribalta ed è strage: fra le vittime bambini…

Pubblicato: 07/05/2025 06:38

Non c’è più silenzio quando il metallo si piega, quando le lamiere si aprono come carta e la strada, che correva tranquilla tra il verde delle colline, si trasforma in una trappola d’acciaio e urla. Le ruote, capovolte verso il cielo, girano ancora per un istante, come se cercassero di tornare indietro. Corpi sparsi, voci spezzate, vetri conficcati nei sedili. E un odore denso, misto di gasolio e sangue, che resta sospeso. Il bus, inclinato su un fianco, sembra aver cercato per un istante di resistere alla gravità, ma poi ha ceduto, affondando nella discesa con la forza cieca di una massa lanciata senza freni. Alcuni passeggeri sono stati sbalzati fuori, altri schiacciati all’interno, con le ginocchia piegate in posizioni impossibili. Due bambini — i corpi piccoli, coperti da giacche colorate — giacevano vicino ai finestrini esplosi, tra i rottami. I primi a intervenire hanno sollevato lamiere a mani nude, cercando di strappare vite al caos.

Poco distante, un borsone rosso con un peluche impolverato, un telefono che squilla e non risponde nessuno, una scarpa sola. Un giovane soccorritore si è piegato su una donna che sembrava dormisse, ancora legata al sedile. C’era chi gridava nomi, chi camminava in cerchio, chi stringeva mani insanguinate senza sapere di chi fossero. I vetri laterali si erano frantumati tutti nello stesso momento, come uno stormo che fugge. L’autobus era ancora caldo, come se il suo viaggio non fosse del tutto finito. Le sirene hanno spezzato l’aria, ma troppo tardi per dodici vite. Il suono dei mezzi di soccorso ha incontrato le grida e i singhiozzi dei sopravvissuti, un coro che non si dimentica facilmente. I corpi, alcuni intrappolati sotto la carrozzeria, sono stati estratti a fatica.

La tragedia è avvenuta a Padang Panjang, nella provincia di Sumatra Occidentale, in Indonesia. L’autobus coinvolto nell’incidente apparteneva alla compagnia Antar Lintas Sumatera (ALS) e viaggiava da Medan a Bekasi, vicino alla capitale Giacarta. A bordo si trovavano 34 passeggeri, molti dei quali diretti verso la città per motivi di lavoro o familiari. L’autista avrebbe perso il controllo del mezzo in un tratto in discesa, nei pressi del Terminal Bukit Surungan, a causa di un guasto improvviso ai freni.

Il bilancio ufficiale è di 12 morti, fra cui due bambini, e 23 feriti, di cui 13 in gravi condizioni. Le autorità locali hanno confermato che l’autobus, un Mercedes-Benz OH 1626 del 2012, ha colpito alcune strutture laterali prima di ribaltarsi completamente. Il conducente, attualmente in coma, potrebbe non aver avuto il tempo di lanciare l’allarme. Secondo alcune testimonianze, il panico si sarebbe diffuso tra i passeggeri pochi secondi prima dell’incidente.

Le operazioni di soccorso sono proseguite per ore, con l’intervento di vigili del fuoco, medici e volontari. I feriti sono stati trasportati presso l’ospedale di Padang Panjang e in un’altra struttura sanitaria vicina. Le autorità hanno allestito un centro di identificazione delle vittime, mentre è stata aperta un’indagine per chiarire le responsabilità e verificare lo stato di manutenzione del mezzo.

Il dramma ha riportato al centro del dibattito nazionale la questione della sicurezza stradale e dei controlli tecnici sui mezzi di trasporto pubblico, troppo spesso trascurati in zone interne del Paese. Il governo locale ha annunciato l’intenzione di rafforzare i controlli e di costruire rampe di emergenza nei tratti a maggiore rischio. Ma intanto, dodici vite si sono spente lungo una discesa che non perdona.

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