
L’inchiesta su Maddie McCann non si ferma. Gli investigatori continuano a scavare nella vita del principale sospettato, Christian Brueckner, già noto per precedenti legati a reati sessuali su minori. Nuove prove rafforzano i sospetti. Alcuni materiali recuperati mostrano elementi inquietanti, che potrebbero dare una svolta al caso.
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Nel corso degli anni, la vicenda ha tenuto milioni di persone con il fiato sospeso. La scomparsa di una bambina di tre anni in un villaggio portoghese ha scosso l’Europa. Le autorità hanno percorso tante piste. Alcune si sono chiuse. Altre hanno aperto scenari nuovi, fino ad arrivare a oggi.
Un’indagine del Sun, rilanciata da Channel 4, ha rivelato nuovi dettagli. La polizia tedesca ha effettuato una perquisizione in una fabbrica abbandonata. Da lì emergono oggetti e immagini che riportano alla mente la tragedia di Madeleine. L’interrogativo resta lo stesso: la piccola Maddie è morta?
Il ritrovamento nella fabbrica abbandonata

Nel 2016, gli agenti hanno perquisito un edificio in disuso a Neuwegersleben, in Germania. La struttura apparteneva a Christian Brueckner, acquistata per 20.000 sterline. Gli investigatori hanno trovato vestiti per bambini, giocattoli, maschere, armi e sostanze chimiche. Un hard disk conteneva centinaia di foto di minori, nascoste sotto il cadavere del cane del sospettato.
Un’altra scoperta riguarda sei chiavette USB e due schede di memoria, piene di materiale compromettente. La presenza di tre armi da fuoco e munizioni provenienti dal mercato nero ha rafforzato l’allarme. C’era anche una valigia piena di fotografie di bambine tra i quattro e i cinque anni.
I racconti e i collegamenti con Maddie
Dentro il materiale trovato, sono emerse confessioni scritte e chat su Skype con altri pedofili. Brueckner raccontava di aver drogato una madre e una figlia fuori da una scuola materna. In un’altra testimonianza, parlava di una bambina bionda abusata. Le prove mostrano una mente ossessionata dal controllo e dalla violenza.
Un selfie nudo collega Brueckner alla diga di Arade, a circa 35 miglia da Praia da Luz, il luogo della scomparsa di Maddie. Altre immagini lo mostrano mentre indossa una maschera proprio in quella zona. Una richiesta di risarcimento assicurativo lo colloca a un festival a Órgiva, in Spagna, nell’aprile 2008. Durante l’evento, avrebbe detto a un’amica che Maddie “non aveva nemmeno urlato”.
La pista portoghese
Le indagini hanno anche evidenziato un hard disk con foto scattate in Portogallo, conservato nel covo. Le immagini mostrano bottiglie contenenti presunte sostanze usate per i rapimenti, come cloroformio o etere. Gli inquirenti sospettano che Brueckner abbia usato proprio queste per stordire le vittime.
In quella stessa perquisizione, la polizia ha trovato un elenco di numeri di telefono e una rubrica. La sequenza di eventi, insieme ai materiali, delinea un quadro drammatico. Gli investigatori ora temono che Maddie McCann possa essere morta poco dopo la scomparsa.