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I segreti del Conclave, cosa succede davvero nella Cappella Sistina

Pubblicato: 07/05/2025 09:10

Oggi, mercoledì 7 maggio 2025, le porte della Cappella Sistina si sono chiuse al mondo esterno, segnando l’inizio del Conclave. Questo rito antico e solenne vede i cardinali elettori riuniti per scegliere il nuovo Pontefice. Nessun collegamento al mondo esterno, nessuna telecamera: solo silenzio, preghiera e tradizione.

Tutti attendono il segnale della fumata: bianca per l’elezione del Papa, nera se occorre aspettare ancora. Questa cerimonia, dalle profonde radici medievali, continua a incantare e a mantenere un alone di mistero. Ma cosa succede davvero dietro le mura del Vaticano quando i cardinali si chiudono in Conclave?

Cardinali in Conclave

Conclave, come funziona la votazione

All’ingresso nella Cappella Sistina, i cardinali elettori – non più di 120, come deciso da Papa Paolo VI – si privano di qualsiasi contatto con il mondo esterno. Ogni dispositivo elettronico viene sequestrato, mentre le aree sono bonificate e sorvegliate. I cardinali si trasferiscono nella residenza di Santa Marta, dove rimarranno fino alla conclusione del Conclave. Questo isolamento garantisce libertà di coscienza e l’assenza di pressioni esterne. Papa Francesco ha sottolineato che l’elezione papale “non è una campagna elettorale ma un discernimento nello Spirito Santo”.

Il Conclave si articola in tre fasi cruciali: antescrutinum, scrutinium e post-scrutinum. Durante l’antescrutinum, i cerimonieri distribuiscono le schede dove ogni cardinale segna, in segreto, il nome del candidato prescelto. La scheda porta la formula latina: Eligo in Summum Pontificem. Segue il giuramento solenne, recitato da ciascun cardinale prima di depositare la scheda nell’urna: “Testor Christum Dominum, qui me iudicaturus est, me eum eligere, quem secundum Deum iudico eligi debere”.

Conclave in corso

Concluse le votazioni, inizia lo scrutinio. Le schede vengono contate e, nel caso il numero non corrisponda a quello degli elettori, tutte vengono bruciate e la sessione annullata. Se il conteggio è corretto, tre scrutatori leggono i nomi: due in silenzio, il terzo ad alta voce. Le schede vengono forate e legate con ago e filo, poi bruciate in una stufa. In assenza di una maggioranza qualificata dei due terzi, una miscela chimica viene aggiunta al fuoco per produrre fumo nero. Solo al raggiungimento della maggioranza assoluta si vedrà fumata bianca, annunciando l’Habemus Papam.

Per garantire la segretezza del Conclave, ogni documento o appunto personale dei cardinali deve essere consegnato e distrutto. Il Camerlengo e i cardinali assistenti redigono un verbale riservato di ogni sessione di voto, poi consegnato in busta sigillata al nuovo Pontefice. Nessuna informazione ufficiale può trapelare. Come ha affermato il vaticanista Andrea Tornielli, “la vera forza del Conclave sta nella sua capacità di mantenere un equilibrio tra spiritualità, tradizione e responsabilità storica”. Il mondo, nel frattempo, attende con ansia. Solo una colonna di fumo dalla Sistina annuncerà se è nato un nuovo Papa.

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