
Netanyahu: dubbi su 3 dei 24 ostaggi ritenuti vivi. Trump: presto annuncio sulla Striscia
Mentre Donald Trump prepara la sua visita nei paesi del Golfo, annunciando che nelle prossime 24 ore ci saranno «novità» sulla situazione a Gaza, il governo israeliano è sotto pressione per consentire l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia. L’inviato speciale per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha spinto affinché gli aiuti bloccati da due mesi siano finalmente autorizzati.
Le immagini satellitari rivelano che l’esercito israeliano ha avviato la costruzione di un centro di distribuzione nel sud della Striscia di Gaza, ma le Nazioni Unite avvertono che l’approccio israeliano non tiene conto delle necessità urgenti dei civili, con la popolazione sull’orlo della carestia. Secondo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, la zona meridionale sarà destinata ad accogliere la maggior parte dei palestinesi, mentre il resto del territorio sarà «catturato» dalle truppe israeliane e rimarrà sotto il loro controllo per lungo tempo.

La proposta di un’amministrazione Usa temporanea
Mentre il governo israeliano prosegue con il piano di occupazione della Striscia, si diffonde l’ipotesi di una gestione temporanea da parte degli Stati Uniti. Secondo l’agenzia Reuters, Washington avrebbe avviato colloqui con gli israeliani per istituire una “amministrazione temporanea” negli stessi termini della Coalition Provisional Authority creata in Iraq dopo la guerra del 2003. L’amministrazione Usa avrebbe il compito di stabilizzare la situazione e smilitarizzare i territori prima di restituirli a un futuro governo palestinese.
Questa proposta, che non ha ancora trovato una conferma ufficiale, è vista come una misura straordinaria per cercare di porre fine a un conflitto che ha superato i 500 giorni, con oltre 52.000 palestinesi uccisi. Netanyahu ha sempre escluso che l’Autorità Nazionale Palestinese possa tornare a governare la Striscia, dopo che Hamas ha preso il controllo nel 2007.
L’ipotesi di rilascio degli ostaggi
Nel frattempo, la questione degli ostaggi rimane al centro della discussione. Donald Trump ha dichiarato che solo 21 dei 24 ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre 2023 durante l’incursione di Hamas sarebbero ancora vivi, una cifra che ha suscitato preoccupazione tra le famiglie dei rapiti. Netanyahu ha confermato che la situazione è ancora incerta su tre degli ostaggi, aumentando la tensione tra la popolazione e il governo israeliano.
Mediazione segreta Israele-Siria
Tra le novità degli ultimi giorni, emerge una mediazione segreta tra Israele e la Siria. Gli Emirati Arabi Uniti, coinvolti nella diplomazia internazionale, hanno facilitato i colloqui tra il presidente siriano Ahmed Al Shaara e il governo israeliano. Secondo fonti ufficiali, una delegazione siriana composta da drusi delle province al confine ha attraversato la barriera israeliana ad aprile per discutere di “cooperazione sulla sicurezza“, confermando la crescente distensione tra i due paesi, che aveva raggiunto il suo culmine nelle settimane precedenti.
Il piano di cooperazione sulla sicurezza, sebbene segreto, potrebbe avere implicazioni di lungo periodo per la regione, in un momento in cui la stabilità della Striscia di Gaza è fortemente compromessa dalle operazioni militari israeliane.