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“Era già successo”. Martina morta dopo aver saputo di aver perso il bimbo: l’agghiacciante scoperta

Pubblicato: 08/05/2025 10:17

Martina Piserà, 32 anni, era stata visitata in ospedale almeno otto volte nei due mesi precedenti alla sua morte, senza che fosse mai disposto un ricovero. Domenica scorsa, è deceduta all’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia, poco dopo aver appreso che il bambino che portava in grembo da sette mesi non era più vivo. Lo confermano i familiari, che riferiscono come la donna lamentasse da tempo forti dolori al petto e all’addome, ma ogni volta era stata dimessa dal pronto soccorso.

L’ospedale ha parlato di “complicazioni cardiache” sopraggiunte mentre Martina veniva portata in sala operatoria per l’espulsione del feto, dopo l’accertamento della sua morte intrauterina. Ora sarà l’autopsia, insieme agli esami post mortem, a chiarire le reali cause del decesso. Nel frattempo, la Procura di Vibo Valentia ha aperto un’indagine per accertare eventuali responsabilità mediche, mentre anche l’Azienda sanitaria provinciale ha istituito una commissione d’inchiesta interna.

Secondo una prima ricostruzione, la donna è arrivata all’ospedale nelle prime ore di domenica in preda ai dolori, riferendo ai sanitari di non sentire più il feto muoversi. Ricoverata nel reparto di Ginecologia e Ostetricia, è stata sottoposta a controlli che hanno purtroppo confermato l’assenza di battito fetale. Poco dopo, mentre i medici si preparavano a indurre il parto per l’espulsione, le condizioni di Martina sono peggiorate rapidamente.

Meno di mezz’ora dopo l’arrivo in ospedale, la donna è morta. L’elettrocardiogramma ha evidenziato una fibrillazione ventricolare, ma saranno necessari esami istologici e tossicologici per chiarire cosa abbia realmente provocato l’arresto cardiaco. Anche il feto sarà sottoposto ad accertamenti per capire se vi fossero condizioni patologiche pregresse non diagnosticate.

I funerali di Martina Piserà e del suo bambino si sono svolti nel pomeriggio di ieri nella chiesa della Madonna della Neve, a Mesiano di Filandari, il paese d’origine della donna. Una folla commossa ha partecipato alla cerimonia, officiata dal vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, che si è rivolto con parole toccanti al marito di Martina, Alberto.

Tu hai conosciuto Dio in una maniera così difficile. Da oggi dovrai vivere per tre”, ha detto il vescovo nell’omelia, ricordando il dolore e il coraggio della famiglia colpita da questa tragedia. “Cristo lo possiamo capire solo nella croce che porta. Le mie parole vogliono essere di speranza”, ha aggiunto, promettendo preghiere per una vita nuova.

Il caso ha riacceso il dibattito sulle condizioni della sanità pubblica in Calabria e sulla necessità di maggiore attenzione alle segnalazioni dei pazienti, specialmente in situazioni delicate come quelle di una gravidanza. I familiari di Martina chiedono giustizia, e tutta la comunità ora attende risposte chiare e trasparenti.

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