
Sono usciti i nuovi dati dei sondaggi riuniti nella consueta Supermedia settimanale. Dopo il periodo pasquale, che aveva reso le indicazioni un po’ meno accurate, Fratelli d’Italia e Partito Democratico rialzano la testa e riprendono a crescere: FdI torna sopra il 30%, mentre il Pd consolida il suo secondo posto portandosi al 22,1%, sopra la soglie psicologica del 22%.
È un segnale chiaro: le due principali forze politiche rafforzano la loro influenza sugli elettorati di riferimento, mentre si riduce lo spazio per i partiti minori. Ma la notizia forse più rilevante è che l’intera coalizione di centrodestra, pur con qualche segno meno, tocca quota 48,9%, a un passo dalla soglia psicologica del 49%.
Il dettaglio delle liste: Meloni balzo in avanti, Schlein cresce piano
I numeri sono chiari e indicano un elettorato sempre più attratto dai grandi partiti:
- Fratelli d’Italia guadagna +0,6%, salendo al 30,1%
- Pd in crescita di +0,3%, ora al 22,1%
- Male il Movimento 5 Stelle, che perde 0,7 punti, scendendo all’11,8%
- Forza Italia cala di 0,4%, fermandosi al 9,2%
- La Lega è stabile all’8,7%, senza variazioni
- Verdi/Sinistra leggermente giù al 6,2%
- Azione al 3,3%, in lieve calo
- In controtendenza Italia Viva, che guadagna +0,3% e tocca il 2,6%
- +Europa arretra all’1,7%
- Noi Moderati resta stabile all’1%

Coalizioni: centrodestra dominante, centrosinistra fermo
Le aggregazioni politiche mostrano una forza dominante della coalizione di governo:
- Centrodestra: 48,9% (+0,2%)
- Centrosinistra: 30,0% (-0,1%)
- M5S: 11,8% (-0,7%)
- Terzo Polo (Azione + Italia Viva): 5,9% (+0,2%)
- Altri: 3,3% (+0,3%)
Il dato strutturale che emerge da questa Supermedia è quello di una nuova polarizzazione del voto. Il centrodestra, pur con le tensioni interne tra Lega e Forza Italia, si conferma blocco maggioritario del Paese, trainato da una Meloni ancora in controllo dell’elettorato conservatore.
Il Pd, guidato da Elly Schlein, sembra aver consolidato il suo zoccolo duro ma fatica a erodere consensi al centro. E proprio qui si colloca la debolezza del Terzo Polo, che nonostante piccoli segnali di ripresa, non riesce a sfondare. Il M5S invece si muove intorno a un 12% che, in questo momento, sembra rappresentare il suo peso politico nello scacchiere nazionale.