
L’elezione del 69enne Robert Francis Prevost, originario di Chicago, rappresenta un evento storico per la Chiesa cattolica. Dopo una lunga carriera come missionario in Perù e un ruolo centrale nella Curia romana, Prevost è stato scelto come Papa Leone XIV. Con oltre 1,4 miliardi di fedeli, la sua nomina ha un significato profondo sia per la Chiesa sia per gli Stati Uniti, patria d’origine del nuovo pontefice.

Trump e il suo entusiasmo per Leone XIV
Donald Trump ha accolto con entusiasmo l’elezione di Leone XIV, definendola un “grande onore per il nostro Paese”. In un post su Truth Social, l’ex presidente ha espresso il desiderio di incontrare il nuovo Papa, alimentando speculazioni su un possibile legame personale. Tuttavia, al momento non esistono evidenze di una relazione diretta tra i due.
Secondo analisti, l’entusiasmo di Trump potrebbe riflettere un orgoglio nazionale più che una connessione concreta. Leone XIV è noto per il suo approccio pastorale e conciliatore, lontano dalle dinamiche politiche polarizzanti.
Una donazione controversa
Un altro elemento che ha attirato l’attenzione è la presunta donazione di 14 milioni di dollari fatta da Trump al Vaticano in occasione dei funerali di Papa Francesco. Sebbene questa somma sia stata accolta favorevolmente per alleviare il deficit finanziario della Santa Sede, alcuni osservatori hanno ipotizzato possibili secondi fini, come l’influenza sulle dinamiche del Conclave. Tuttavia, non ci sono prove che colleghino la donazione all’elezione di Leone XIV.
Un post su X del febbraio 2025, in cui Prevost criticava il vicepresidente JD Vance, ha segnalato una distanza dalle posizioni politiche di Trump. Nel messaggio, il futuro Papa sottolineava valori cristiani inclusivi, distanziandosi da interpretazioni restrittive del messaggio evangelico: “”JD Vance sbaglia: Gesù non ci chiede di classificare il nostro amore per gli altri”.
Il post, diventato virale con oltre 4,7 milioni di visualizzazioni, si riferiva a un articolo pubblicato dal National Catholic Reporter e metteva in evidenza una netta distanza tra l’allora cardinale Prevost e uno dei principali rappresentanti dell’area politica trumpiana. Questa presa di posizione è stata letta come un segnale di autonomia rispetto a determinate linee politiche negli Stati Uniti, ridimensionando così le speculazioni su una possibile convergenza ideologica tra Papa Leone XIV e Donald Trump.
Relazioni future tra Vaticano e Stati Uniti
L’elezione di un Papa americano apre prospettive interessanti per le relazioni tra Vaticano e USA. Leone XIV potrebbe rafforzare il dialogo su temi globali come giustizia sociale, immigrazione e libertà religiosa, pur mantenendo la tradizionale indipendenza del Vaticano dalle pressioni politiche.
Resta da vedere come si evolveranno queste dinamiche nei prossimi mesi, ma è chiaro che Leone XIV rappresenta una figura di rilievo sia per la Chiesa sia per il panorama internazionale.