
L’elezione di Robert Francis Prevost, divenuto papa Leone XIV, ha segnato una svolta storica nella Chiesa cattolica: per la prima volta un pontefice statunitense guida il mondo cattolico. Ma la nomina, accolta come un compromesso tra diverse anime del collegio cardinalizio, non è priva di controversie, con accuse e dossier che mettono in ombra il suo percorso.
Leone XIV, 69 anni, è stato eletto grazie a un delicato equilibrio tra i cardinali progressisti e conservatori. Proveniente dall’Ordine di Sant’Agostino, è stato a lungo missionario in Perù, paese di cui ha anche ottenuto la cittadinanza. Prevost è considerato progressista su temi come l’accoglienza dei migranti, il cambiamento climatico e l’attenzione ai poveri, ma più tradizionalista su questioni come i diritti delle persone LGBT+ e il ruolo delle donne nella Chiesa.
Nato a Chicago nel 1955, Prevost si è formato nell’ambiente accademico cattolico statunitense prima di entrare nell’ordine agostiniano. Priore generale dal 2001 al 2013, ha ricoperto ruoli di rilievo come quello di prefetto del Dicastero dei Vescovi, responsabile della selezione dei vescovi nel mondo.

I dossier sugli abusi
Nonostante i suoi successi, l’elezione di Leone XIV non è priva di ombre. Alcuni dossier pubblicati di recente lo accusano di aver coperto presunti abusi sessuali all’interno della Chiesa. Tra questi, un articolo di Infovaticana.com e una lettera pubblicata da “La Nuova Bussola Quotidiana” riportano le accuse di tre donne, che sostengono di essere state vittime di preti della diocesi di Chiclayo, in Perù, tra il 2006 e il 2010. Secondo queste denunce, Prevost avrebbe avviato un’inchiesta senza però sospendere i sacerdoti coinvolti.
Un ulteriore dossier, diffuso a marzo 2025, accusa Prevost di interferenze per evitare indagini civili o canoniche contro membri del clero. Le accuse, rilanciate dallo SNAP (Survivors Network of those Abused by Priests), restano non dimostrate, ma alimentano il dibattito sul passato del nuovo pontefice.

Il primo discorso di Leone XIV
Affacciandosi dalla Loggia delle Benedizioni di San Pietro, Leone XIV ha tenuto un discorso incentrato sul tema della pace, citata ben nove volte, e sull’urgenza di costruire ponti attraverso il dialogo. Apparso emozionato, il nuovo papa ha fatto un forte richiamo a papa Francesco, invitando i fedeli a continuare sulla strada del dialogo e della carità.
«Aiutateci a costruire i ponti con il dialogo e con l’incontro, per essere un solo popolo, per essere in pace», ha detto, mostrando ancora qualche incertezza nella lingua italiana, come accaduto ai suoi predecessori non italiani nei primi giorni di pontificato.
Un mandato carico di aspettative
L’elezione di Leone XIV pone grandi sfide alla Chiesa: da un lato, l’esigenza di affrontare con trasparenza le ombre legate agli abusi sessuali, dall’altro, la necessità di unire una comunità divisa tra tradizione e innovazione. Il richiamo alla pace e al dialogo nel suo primo discorso sembra essere un segnale di apertura, ma resta da vedere come il nuovo pontefice riuscirà a tradurre queste intenzioni in azioni concrete.