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Robert Prevost, primo Papa americano della storia: chi è il cardinale venuto da Chicago

Pubblicato: 08/05/2025 19:20

Il nuovo Pontefice si chiama Robert Francis Prevost ed è il primo Papa americano nella storia della Chiesa cattolica. La sua elezione, avvenuta al termine di un Conclave durato due giorni, segna un passaggio epocale: per la prima volta il soglio di Pietro è affidato a un uomo nato e cresciuto negli Stati Uniti, formatosi tra Chicago e il Perù, e cresciuto ecclesiasticamente sotto l’insegna dell’Ordine di Sant’Agostino. Una figura di sintesi tra Nord e Sud del mondo, tra rigore dottrinale e apertura pastorale, tra esperienza missionaria e Curia romana.

La chiamata al soglio di Pietro arriva al culmine di un lungo percorso ecclesiale, fatto di studi, viaggi, incarichi, ma soprattutto di presenza silenziosa e operosa. Fedele allo stile di Papa Francesco, Prevost ha saputo conquistare la fiducia di diverse anime della Chiesa, fino a divenire — nel 2023 — prefetto del Dicastero per i Vescovi, uno dei ruoli più strategici della Curia.

Da Chicago al Perù: l’inizio del cammino

Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, da famiglia con radici francesi, italiane e spagnole, Robert Francis Prevost si laurea in matematica alla Villanova University prima di entrare nell’Ordine agostiniano, con il quale emette i voti solenni nel 1981. Dopo un master in teologia e un dottorato in diritto canonico a Roma, parte come missionario per il Perù, dove resterà per oltre vent’anni. A Trujillo diventa formatore, cancelliere della Prelatura di Chulucanas, giudice ecclesiastico, e nel tempo acquisisce anche la cittadinanza peruviana.

Ascesa nell’Ordine e riconoscimento internazionale

Nel 1998 è eletto priore provinciale a Chicago. Tre anni dopo, nel 2001, il capitolo generale lo elegge priore generale dell’Ordine agostiniano: carica che ricoprirà per dodici anni, rinnovato fino al 2013. In questi anni si muove tra i cinque continenti, gestisce crisi, riforma la formazione e guida una delle famiglie religiose più antiche del mondo. La sua reputazione cresce silenziosamente, alimentata da un carattere sobrio, uno stile schivo e una profonda conoscenza del diritto canonico.

Il ritorno in America Latina e l’ingresso in Curia

Nel 2014 viene nominato vescovo di Chiclayo da Papa Francesco, e nel 2023 lo stesso Pontefice lo chiama a Roma come prefetto del Dicastero per i Vescovi. Da questo incarico strategico — che lo rende centrale nella selezione dell’episcopato mondiale — Prevost entra nel cuore del potere curiale. Il cardinalato arriva a settembre 2023, e con esso la stima di molti cardinali, che vedono in lui la possibile continuità con l’orientamento pastorale del pontificato bergogliano.

Tra luce e ombre: una figura di sintesi

Non sono mancate le polemiche. Durante il suo mandato come priore generale, Prevost fu criticato per la gestione di un caso di abusi in Pennsylvania, dove un sacerdote sospeso fu ospitato vicino a una scuola cattolica senza informarne le autorità. La vicenda è tornata alla ribalta in vista del Conclave, ma non ha impedito la sua elezione. Per molti, la trasparenza e l’equilibrio dimostrati successivamente hanno rappresentato una prova di maturità e responsabilità.

Il significato di una nomina storica

L’elezione di Robert Prevost rappresenta una svolta storica per la Chiesa: il primo Papa statunitense, con una profonda impronta latinoamericana, esperto di diritto, pastore e missionario. In un mondo segnato da fratture geopolitiche e culturali, il nuovo Pontefice incarna un possibile ponte tra tradizione e rinnovamento, giustizia e misericordia, Nord e Sud del pianeta. Il suo pontificato si annuncia nel segno dell’essenzialità e dell’ascolto: la Chiesa ha un nuovo timoniere, e viene da Chicago.

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Ultimo Aggiornamento: 08/05/2025 19:23

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