La vicenda di Emanuela Orlandi continua a interrogare l’Italia e il mondo. Il tempo passa, ma le domande restano. Le risposte non arrivano. Ogni cambiamento in Vaticano riaccende le speranze. Le famiglie delle vittime non dimenticano. I cittadini seguono. I fedeli aspettano.
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In piazza San Pietro, durante l’annuncio del nuovo Papa, non sono mancate emozioni e preghiere. Tra i presenti, anche i familiari di Emanuela. Pietro Orlandi, fratello della ragazza scomparsa nel 1983, era lì. In silenzio. Con la madre. Con la forza di chi non si arrende. Da anni chiede la verità sul caso Orlandi. Da anni bussa alle porte del Vaticano.
Oggi la speranza riparte. Cambia il pontefice. Cambia il clima. Ma l’appello resta lo stesso. “Verità e giustizia”. Lo ha detto tante volte. Lo ripete ora. Si affida alla forza delle parole. Si rivolge al cuore del nuovo Papa.
L’appello di Pietro Orlandi a Leone XIV
Pietro Orlandi ha parlato chiaro. Ha detto: “Spero che il nuovo Papa sia più coraggioso di chi l’ha preceduto”. Ha chiesto un incontro personale ed espresso fiducia. “Questo passaggio può segnare una svolta. Ha spiegato che non si tratta solo di un dolore familiare. Si tratta di un caso che tocca tutta la Chiesa cattolica“.
“Verità e giustizia sono gli insegnamenti principali di Gesù”, ha dichiarato. Ha detto che una risposta concreta alla scomparsa di sua sorella potrebbe rafforzare la fiducia dei fedeli. Ha parlato di un gesto utile anche per il pontificato di Leone XIV. Un segnale forte. Una scelta che parlerebbe ai cuori. Anche ai più giovani.
Ha concluso con parole cariche di attesa. Ha detto: “Sono sempre ottimista. A prima vista mi dà fiducia”. E ha lasciato aperta la porta al dialogo. Alla possibilità. Al coraggio.