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Nel cuore di Leone XIV: il Papa privato, tra affetti, passioni e missione

Pubblicato: 09/05/2025 07:10

Non solo dottrina e diplomazia. Dietro la figura pubblica di Leone XIV, primo Papa statunitense della storia, c’è una trama di affetti, radici multiculturali, passioni discrete e una vita interiore coltivata lontano dai riflettori.

Un’infanzia americana, una famiglia devota
Nato a Chicago nel 1955, Robert Francis Prevost cresce in una famiglia cattolica profondamente unita. Il padre, Louis Marius Prevost, veterano della Marina e poi sovrintendente scolastico, e la madre, Mildred Martínez, bibliotecaria di origini spagnole e creole, trasmettono ai figli l’amore per la fede e la cultura. I due fratelli maggiori, Louis e John, hanno seguito strade diverse — il primo nella carriera militare, il secondo nell’istruzione — ma entrambi restano legati a Robert da un rapporto che è stato definito “solido, leale e silenzioso”, come raccontano fonti vicine alla famiglia.

Un uomo che ama il silenzio, il gioco e la terra
Dietro le mura del Vaticano, Papa Leone XIV conserva con discrezione alcune abitudini personali radicate nel passato. È un uomo che ama il tennis — sport che ha praticato regolarmente negli anni della formazione — e che continua a seguire le stagioni del baseball, con un affetto mai rinnegato per i Chicago White Sox. Ma è soprattutto nella musica classica e nella lettura che trova ristoro. Fonti vicine al Collegio cardinalizio parlano di una piccola collezione di volumi e partiture che lo accompagnano ovunque, anche nei viaggi ufficiali.

Durante gli anni da missionario in Perù, poi vescovo di Chiclayo, ha sviluppato un forte amore per i cavalli e per la vita rurale. Una celebre foto lo ritrae a cavallo, tra le montagne del nord peruviano, con lo sguardo sereno di chi ha scelto di abitare il mondo prima di giudicarlo. Quelle immagini, divenute virali nei giorni successivi all’elezione, restituiscono la cifra privata di un pontificato che si annuncia insieme radicato e aperto.

C’è anche una curiosità per gli amanti della cucina: il nuovo pontefice, infatti, ama la tavola e il buon cibo, ma sembra avere una passione in particolare che potrebbe far storcere il naso ai salutisti più intransigenti. Quale? Quella per il pollo fritto, del quale va particolarmente ghiotto.

La discrezione come scelta, non come assenza
Non ci sono aneddoti da rotocalco nella biografia di Papa Leone XIV. Le amicizie, poche e antiche, sono rimaste nel tempo legate a un vincolo di fiducia e riservatezza. Alcuni confratelli agostiniani lo ricordano come “un uomo di poche parole, ma sempre presenti”. Anche nei confronti della propria madre, scomparsa negli anni Novanta, Prevost ha conservato un affetto composto e profondo: negli archivi della parrocchia di origine esistono lettere manoscritte in cui parla della fede come “ciò che ci unisce quando tutto ci manca”.

Un pontefice che viene da lontano
È proprio questa biografia segnata da fedeltà, silenzio e passioni semplici, a rendere Leone XIV un Papa capace di parlare al mondo senza effetti speciali. La sua umanità, custodita nei gesti quotidiani, nella cura per gli amici, nella tenacia del servizio missionario, è oggi il cuore privato di un pontificato che si preannuncia di lunga durata.

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Ultimo Aggiornamento: 09/05/2025 07:31

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