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Papa Prevost, perché chiamarsi “Leone” nel 2025

Pubblicato: 09/05/2025 16:09

Potrebbe suonare un po’ anacronistico oggi scegliere il nome papale di Leone, come ha fatto Robert Louis Prevost, il successore di Francesco eletto ieri. Leone è un nome che appartiene alla storia, anche alla grande storia del pontificato: una storia che appare ormai lontana e che evoca anche una dimensione di potenza.

Un nome pesante, carico di significati

Proprio per questo la scelta del nome Leone è in qualche modo una scelta pesante, che si carica di un significato da esplorare nell’anno 2025. L’ultimo Leone della Chiesa, il tredicesimo, era morto all’alba del ‘900 dopo un lunghissimo pontificato. Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, questo il suo nome, era stato eletto nel 1878: era quindi il primo papa non più re, cioè senza più potere temporale, in quanto salito ad un trono al quale con Porta Pia e l’unità d’Italia era stato sottratto il regno.

Forse proprio per questo, come pontefice, spinse la Chiesa a guardare oltre se stessa, dando uno sguardo complessivo sul mondo. Leone XIII nel 1891 promulgò la più celebre delle sue ben 86 encicliche: la Rerum Novarum.

Un testo che parlava (e parla) al mondo

Un testo emblematico fin dal titolo, perché si proponeva di affrontare – agli occhi di milioni di fedeli – le “cose nuove” che stavano cambiando la vita del mondo circostante. Emblematiche sono le prime righe di quell’enciclica in cui non appare nessun contenuto direttamente religioso:

«L’ardente brama di novità che da gran tempo ha cominciato ad agitare i popoli, doveva naturalmente dall’ordine politico passare nell’ordine simile dell’economia sociale. E difatti i portentosi progressi delle arti e i nuovi metodi dell’industria; le mutate relazioni tra padroni ed operai; l’essersi accumulata la ricchezza in poche mani e largamente estesa la povertà».

Una terza via tra liberalismo e socialismo

Il Papa affrontava i grandi cambiamenti sociali che segnavano la vita delle persone, proponendo una via alternativa alle drammatiche contraddizioni di quei tempi: nasceva così la Dottrina sociale della Chiesa, terza via tra socialismo e liberalismo, in cui i valori e i diritti della persona erano al centro.

Proseguiva infatti Leone XIII:

«È chiaro, ed in ciò si accordano tutti, come sia di estrema necessità venir in aiuto senza indugio e con opportuni provvedimenti ai proletari, che per la maggior parte si trovano in assai misere condizioni, indegne dell’uomo. Poiché, soppresse nel secolo passato le corporazioni di arti e mestieri, senza nulla sostituire in loro vece, nel tempo stesso che le istituzioni e le leggi venivano allontanandosi dallo spirito cristiano, avvenne che poco a poco gli operai rimanessero soli e indifesi in balìa della cupidigia dei padroni e di una sfrenata concorrenza».

Un messaggio ancora attuale

Sono passati 134 anni da quel testo e un nuovo Papa, scegliendo il nome Leone, ci dice innanzitutto che quel drammatico nodo è ancora aperto. Viviamo in un mondo in cui l’accumulo della ricchezza in poche mani è in crescita costante e indisturbata. Un mondo in cui le democrazie rischiano di trasformarsi in plutocrazie. Un mondo in cui i diritti e la dignità dei lavoratori sono spesso calpestati, specialmente quelli relegati in lavori precari e marginali.

C’è da pensare che un Papa americano, che conosce bene le contraddizioni del proprio Paese, e che ha toccato con mano l’altra faccia del mondo come missionario in Perù, abbia scelto il nome Leone per rimettere al centro la questione sociale. Una questione che – come ha più volte ribadito nel suo primo saluto ai fedeli – è anche questione di pace. Non a caso Prevost viene da Chicago, una delle città più industriali e operaie degli Stati Uniti.

L’influsso di Sant’Agostino

Infine, non va dimenticato che Papa Leone XIV è agostiniano. Si è formato sul pensiero di Sant’Agostino, uno dei più grandi pensatori della Chiesa: il primo a elaborare con profondità il rapporto tra cristianesimo e storia. In questo senso, la scelta del nome “anacronistico” di Leone può davvero apparire come profetica e carica di senso.

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Ultimo Aggiornamento: 09/05/2025 16:46

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