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Ricerche con i droni, Giovanni scomparso così: spunta adesso l’indizio preoccupante

Pubblicato: 09/05/2025 18:15

Un’assenza improvvisa, senza spiegazioni, e un silenzio che preoccupa sempre di più. Da giorni familiari e conoscenti stanno vivendo momenti di angoscia, mentre la notizia della scomparsa ha iniziato a circolare anche attraverso i canali televisivi e online. I social si sono riempiti di appelli, con centinaia di condivisioni, mentre i volontari si sono uniti alle forze dell’ordine nella speranza di ritrovare l’uomo.

Quel che alimenta l’inquietudine è l’insieme di elementi insoliti che circondano la vicenda. Chi lo conosce parla di un comportamento inusuale, un allontanamento non annunciato e dettagli che non combaciano con la sua quotidianità. “È molto strano che se ne sia andato lasciando il cellulare a casa”, hanno dichiarato alcuni amici, sottolineando quanto questo gesto non rispecchi affatto le sue abitudini.

Auto ritrovata in circostanze misteriose

Solo dal terzo giorno si sono avuti sviluppi più concreti. Giovanni Manitta, conosciuto da tutti come Gianluca, 40 anni, è scomparso il 3 maggio dal quartiere Cardillo, a Palermo. L’uomo non ha più dato notizie di sé e la sua assenza ha immediatamente allarmato amici e parenti. A rendere il tutto ancora più inquietante è stato il ritrovamento della sua auto, una Fiat Bravo grigia, a centinaia di chilometri di distanza.

Il veicolo è stato scoperto in una stradina privata a Galati Marina, nel Messinese, in condizioni anomale: danni alla carrozzeria, un pneumatico mancante, parcheggiata vicino a un cancello condominiale. Non risultano denunce di furto e a segnalare la sua presenza sono stati alcuni residenti del palazzo vicino. L’auto è stata rimossa e sono in corso accertamenti.

Le ricerche si intensificano

Le operazioni per rintracciare Giovanni continuano anche nei pressi del luogo in cui è stata trovata la macchina. Sono stati impiegati droni per esplorare le aree circostanti, incluse zone impervie e poco accessibili. Intanto, in tanti nel quartiere di origine si sono mobilitati per offrire supporto, volantinando e partecipando attivamente alle ricerche.

La speranza è quella di ritrovarlo presto e in buona salute, ma con il passare dei giorni la preoccupazione cresce. Chi gli è vicino chiede a chiunque possa averlo visto o incontrato di farsi avanti, anche in forma anonima. Ogni dettaglio può fare la differenza.

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