
Si dice spesso che i dettagli raccontino molto più delle parole. Nel caso del neoeletto Pontefice, quei dettagli sono il motto e lo stemma pontificio: simboli che non solo esprimono valori personali, ma lasciano intravedere anche la direzione che prenderà il suo pontificato. La scelta del motto in latino, “In Illo uno unum”, ne è un esempio. Una frase che richiama direttamente l’insegnamento di Sant’Agostino e che significa “Nell’unico Cristo siamo una cosa sola”. Un messaggio chiaro: la comunione e l’unità della Chiesa saranno una priorità.

Il nuovo Papa ha già fatto capire le sue intenzioni, scegliendo con cura le parole pronunciate al mondo durante il suo primo saluto ufficiale. “Vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono” ha detto affacciandosi dalla Loggia delle Benedizioni. Un approccio che, secondo chi lo conosce da vicino, riflette la sua natura: un uomo che ascolta prima di parlare, incline al dialogo e al confronto sincero.
I simboli dello stemma e la fede radicata nella tradizione
Robert Francis Prevost, primo Pontefice proveniente dall’Ordine degli Agostiniani, ha assunto il nome di Leone XIV. Anche il suo stemma parla forte. Lo scudo è diviso in due settori: da un lato un giglio bianco su sfondo azzurro, riferimento alla Madonna, a cui è particolarmente devoto. Dall’altro, su sfondo bianco, il Sacro Cuore di Gesù trafitto da una freccia e posto su un libro chiuso, che rappresenta il Vangelo, la Parola di Dio come fondamento immutabiledella fede cristiana.
Durante il suo primo discorso, ha ricordato con emozione la Vergine di Pompei, essendo stato eletto proprio nel giorno della Supplica, e ha chiesto alla folla in piazza di recitare un’Ave Maria, chiudendo così il suo intervento nel segno della spiritualità mariana.
Il suo pontificato nasce sotto il segno della pace, come confermato dalle sue prime parole da Papa: “La pace sia con tutti voi”. Una citazione diretta dal Vangelo, quando Cristo risorto si manifesta ai discepoli. Non è solo un saluto, ma un programma: rimettere Cristo al centro del cammino della Chiesa, con fermezza, senza compromessi.