
Dopo il terremoto che ha colpito i Campi Flegrei nel marzo scorso, il governo ha scelto di intervenire a sostegno della popolazione con una proroga delle scadenze fiscali. L’obiettivo è quello di permettere a cittadini e imprese di concentrarsi sulla ricostruzione e sul ritorno alla normalità, senza la pressione di dover rispettare i termini per i versamenti e gli adempimenti tributari.
Secondo quanto stabilito dall’articolo 11 del Decreto Legge n. 65/2025, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 104/2025 e approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 30 aprile, sono sospesi tutti i termini fiscali e contributivi in scadenza tra il 13 marzo e il 31 agosto 2025. La norma riguarda anche i versamenti relativi ai contributi previdenziali, assistenziali e i premi per l’assicurazione obbligatoria.

La proroga si applica a cittadini e imprese che, alla data del 13 marzo, avevano la residenza o la sede legale/operativa in immobili danneggiati dal sisma e dichiarati inagibili o sgomberati. Rientrano nella misura anche gli edifici per i quali è stata chiesta la verifica di agibilità, con conseguente sgombero. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto (8 maggio), la Protezione Civile individuerà i beneficiari con un apposito provvedimento.
La sospensione riguarda quasi tutti gli adempimenti tributari, ad eccezione di quelli legati a dazi doganali e accise. In più, sono bloccati anche i pagamenti delle cartelle esattoriali emesse dagli agenti della riscossione. L’Abi, intanto, ha aderito alla linea di solidarietà, predisponendo la sospensione delle rate dei mutui per abitanti, imprese e società delle zone colpite.
Tutti i versamenti sospesi dovranno essere recuperati entro il 10 dicembre 2025, in un’unica soluzione, ma senza sanzioni o interessi. Come chiarito da FiscoOggi, la ripresa dei termini per cartelle e ingiunzioni non ancora affidate agli agenti della riscossione scatterà solo dopo la fine del periodo di sospensione.
Il decreto prevede anche l’istituzione di un fondo speciale per la ricostruzione, con una dotazione iniziale di 20 milioni di euro per il 2025, che salirà a 15 milioni per ciascuno degli anni 2026 e 2027. Le risorse saranno destinate ai nuclei familiari la cui abitazione principale è stata dichiarata inagibile, per contribuire al ripristino e al rientro nelle proprie case.