
Sono tornati nel loro Paese d’origine i tre ragazzi coinvolti in un grave episodio avvenuto durante una manifestazione pubblica nella capitale. La misura è arrivata al termine di una procedura accelerata, che ha visto l’intervento delle autorità competenti non appena chiariti i contorni della vicenda. Tutto è partito da una denuncia immediata e da un arresto in flagranza.
I tre giovani, due 25enni e un 22enne, si trovavano in Italia con regolare permesso di soggiorno per motivi di studio: due iscritti a un corso universitario di ambito artistico, il terzo frequentava ingegneria in un ateneo romano. Dopo l’arresto da parte di agenti in borghese, i giudici avevano stabilito per loro l’obbligo di firma in attesa degli sviluppi giudiziari. Tuttavia, l’istruttoria amministrativa ha portato a un esito diverso.
L’episodio durante il concerto del primo maggio
L’episodio contestato risale alla sera del 1° maggio, durante un concerto gratuito molto partecipato. A raccontare quanto accaduto è la stessa vittima, una giovane di 25 anni originaria della provincia di Caserta: “Ero pietrificata, mi ha salvata la mia amica portandomi via. Ma quando ha iniziato a urlare, c’è stato chi l’ha rimproverata: ‘Stai zitta, c’è la musica’. Non ci volevo credere”.
Secondo la ricostruzione, la ragazza sarebbe stata circondata e molestata da tre ragazzi, tra le 21 e le 22, mentre sul palco si esibivano due cantanti. Solo l’intervento tempestivo di un’amica ha evitato conseguenze peggiori. “In quel momento sono scoppiata in lacrime. Alcune ragazze si sono avvicinate e mi hanno detto: ‘Ci dispiace, siamo con te’. Poi ci hanno aiutato a riconoscerli. Avevano già puntato un’altra”, ha aggiunto.
I tre, interrogati in sede giudiziaria, si sono difesi affermando: “Eravamo lì per ascoltare la musica”, ma la versione non ha convinto né il giudice né le autorità.
Espulsione immediata dopo le verifiche
Il procedimento ha portato all’annullamento del percorso di regolarizzazione. Dopo le verifiche effettuate dall’ufficio immigrazione, è scattata la trattenuta nei centri preposti. A seguito della convalida giudiziaria, si è proceduto con la rimpatrio immediato dei tre giovani, su disposizione delle autorità competenti.
Il caso ha suscitato forte reazione anche sul piano politico, con richieste di tolleranza zero nei confronti di chi abusa dell’accoglienza violando la legge.