
“Leone XIV sarà un grandissimo Papa, come per me lo è stato Giovanni Paolo II. Prevost è un uomo molto, molto differente da Bergoglio: questo tenetelo presente”. Così viene messa subito in chiaro la distanza tra il nuovo pontefice e Papa Francesco.
Quanto al discorso sulla pace pronunciato dal neoeletto, il commento è lapidario: “Adesso tutti tirano in mezzo il fatto che abbia parlato di pace, ma cosa volete che dicesse? ‘Voglio la guerra, distruggete i ponti’? Ovviamente non mi aspettavo che parlasse di guerra e di ferrovie, però sarà un Papa molto diverso da Bergoglio perché la formazione conta”.

Contro Papa Francesco arriva il durissimo attacco in tv
A Piazzapulita (La7), Paolo Mieli rincara la dose, puntando il dito anche contro i “pacifisti della chiacchiera”. “Il nuovo pontefice avrà un bel compito perché un conto è usare la parola ‘pace’ e dire: ‘pace, pace, pace, viva la pace, ponti, ponti, ponti e pace’. Poi i problemi che dovranno gestire la Segreteria di Stato saranno ben diversi”, l’osservazione del noto giornalista.
L’unico a distinguersi, secondo lui, è stato il cardinale Zuppi: “Invece di fare chiacchiere come tanti, è riuscito a prendere dei bambini ucraini che avevano rapito i russi. Non è una cosa da poco, perché di pacifisti della chiacchiera ne abbiamo sentiti tanti. E ricordo anche che Papa Francesco aveva consigliato agli ucraini di alzare bandiera bianca di fronte a Putin. Il suo era un tipo di pacifismo della resa”.

“Piazzapulita”, Paolo Mieli critica Papa Francesco e incensa Prestov
Paolo Mieli esprime anche un’ammirazione quasi reverenziale per la formazione del neoeletto. “Ha una grande preparazione, come si vede anche dalla raffinatezza del nome scelto: quel richiamo, secondo me, non è solo a Leone XIII, ma anche a Leone Magno, che è il fondatore dei Papi e che fermò Attila. Prevost è una persona piena di storia e di formazione, parliamo di un Papa superlaureato che ha fatto grandi studi. Provateci voi a prendere una laurea prima in matematica e poi in filosofia”, ha spiegato il giornalista.
L’elogio di Papa Leone XIV da parte di Mieli
Il confronto con Bergoglio continua, e diventa sempre più netto. “Leone XIV non viene solo da un’attività pastorale, né è un uomo dell’improvvisazione. Non è uno che domani mattina fa una battuta o chiama il direttore di un giornale per farci una chiacchierata a vanvera. Delle cose che abbiamo visto in passato non vedremo più certamente questo”. Poi l’affondo finale: “Bergoglio è stato una persona eccezionale, però all’inizio chiamò dei collaboratori a casaccio, maschi e femmine, e non si capiva con che criterio stavano lì. E non ci sarà un caso come il caso Becciu, gestito in una maniera che dire approssimativa è dire poco”.