
In un tranquillo pomeriggio di primavera, un episodio drammatico ha spezzato la quotidianità nei pressi di un centro abitato. Un evento improvviso, violento e ancora avvolto da molte incertezze ha coinvolto tre giovani, provocando una profonda scossa emotiva nella comunità locale e sollevando interrogativi su sicurezza stradale e responsabilità civili.
I protagonisti della vicenda sono tre adolescenti, minorenni non accompagnati, ospiti di una struttura d’accoglienza. Una realtà che spesso lavora in silenzio, occupandosi di giovani fragili in cerca di un futuro migliore. Il loro destino, per ora, resta sospeso tra corsie d’ospedale e prognosi riservate, dopo che un’auto li ha travolti in circostanze ancora tutte da chiarire.

Travolti da un’auto: è caccia alla verità
Il fatto è avvenuto nelle vicinanze del cimitero cittadino, in un tratto di strada non particolarmente trafficato ma privo di adeguate protezioni per i pedoni. I tre ragazzi, le cui generalità non sono state diffuse, sono stati investiti da un veicolo in corsa. Al momento non è chiaro se si trovassero a piedi, su una bicicletta o forse a bordo di un monopattino: un dettaglio ancora oggetto di accertamenti.
Secondo le prime ricostruzioni, l’automobilista si sarebbe dato inizialmente alla fuga, abbandonando la scena dell’incidente. Solo in un secondo momento, e probabilmente pressato dalla gravità dell’accaduto, si è presentato spontaneamente al comando della polizia municipale, dove sono partiti gli approfondimenti per accertare la dinamica esatta e le eventuali responsabilità penali.
Condizioni critiche ma stabili
I tre giovani sono stati soccorsi in codice rosso, ma al momento risultano coscienti. Hanno riportato diverse fratture e traumi diffusi, e sono stati trasportati d’urgenza presso le strutture ospedaliere della zona. La prognosi resta riservata, ma non si escludono complicazioni legate all’impatto.
La vicenda ha immediatamente attirato l’attenzione delle autorità locali e delle associazioni che si occupano dell’accoglienza dei minori stranieri. In molti chiedono ora maggiore tutela per i giovani ospiti delle comunità e interventi concreti per migliorare la sicurezza urbana, soprattutto in prossimità di zone sensibili come scuole, strutture di accoglienza o luoghi di aggregazione.