
GENAZZANO – Una visita annunciata solo dal passaparola, poi il convoglio, la folla, e infine lui, il Papa, che abbassa il finestrino del van per salutare il popolo. Un gesto semplice, ma potente. Come il silenzio delle attese che diventano incontro. Così è apparso papa Leone XIV ieri pomeriggio, al santuario della Madonna del Buon Consiglio di Genazzano, nel cuore dei Castelli romani.
Seduto in auto, senza clamore, il Pontefice ha scelto di lasciarsi toccare: ha accarezzato i bambini che i genitori sollevavano verso di lui, ha stretto mani tese tra la gente, ha sorriso e benedetto. Il suo volto, affacciato al finestrino, era quello di un uomo che conosce il peso della speranza, e che non teme la prossimità.
Un Papa popolare e romanista
Tra la folla c’erano anche alcuni tifosi giallorossi, che con il cuore in gola sono riusciti a raggiungerlo. E papa Leone XIV non si è sottratto: “Forza Roma”, ha detto con naturalezza, lasciando intravedere la sua passione per lo sport e per la squadra capitolina. Non una battuta studiata, ma un gesto istintivo, da romano adottivo, da uomo che vuole parlare la lingua del popolo.
In pochi minuti, la visita è diventata una scena da ricordare: religiosa, popolare, familiare. La scelta di Genazzano non è casuale. Il santuario, retto dagli agostiniani, è legato alla devozione per la Madonna del Buon Consiglio, figura cara al nuovo Pontefice, che in passato ha spesso parlato dell’importanza di “affidarsi” quando le risposte mancano.