
La morte improvvisa di una figura di spicco del panorama artistico internazionale ha scosso profondamente la comunità culturale. Quando una personalità di tale spessore viene a mancare, il senso di vuoto che lascia non è limitato a chi l’ha conosciuta personalmente, ma si estende a chiunque abbia apprezzato il suo lavoro e la sua visione.
L’arte contemporanea perde una delle sue voci più incisive, capace di interpretare con sensibilità e originalità le complessità del presente. Ogni progetto curato, ogni esposizione, portava con sé un messaggio di inclusione e un invito a guardare il mondo con occhi nuovi. La sua scomparsa segna una cesura in un percorso che sembrava destinato a lasciare segni ancora più profondi.

La Biennale annuncia la scomparsa
La Biennale di Venezia ha annunciato la scomparsa di Koyo Kouoh, curatrice designata della 61ª Esposizione Internazionale d’Arte, prevista per il 2026. Kouoh, nata nel 1967 in Camerun e cresciuta in Svizzera, è morta all’età di 57 anni. La notizia, diffusa sabato, ha suscitato profondo dolore nella comunità artistica globale, che ha definito la sua morte “sorprendente e prematura”.
“La sua morte lascia un vuoto immenso nel mondo dell’arte contemporanea e nella comunità internazionale di artisti, curatori ed esperti”, ha dichiarato la Biennale in un comunicato ufficiale. Kouoh era conosciuta per il suo straordinario impegno nel valorizzare temi come il femminismo e l’arte africana, contribuendo a ridefinire il panorama artistico internazionale.

Un’eredità culturale unica
Dal 2019 Kouoh ricopriva il ruolo di direttrice esecutiva del Zeitz Museum of Contemporary Art Africa a Città del Capo, in Sudafrica. Nel 2020 era stata insignita del Gran Premio Meret Oppenheim, prestigioso riconoscimento svizzero nel campo artistico. La sua nomina alla Biennale d’Arte di Venezia, avvenuta a dicembre 2022, era stata salutata come un momento di svolta, rappresentando “un orizzonte di sguardo ampio e generoso”.
Con una carriera costellata di esposizioni e pubblicazioni, Kouoh era una figura influente nel panorama culturale, capace di mettere in dialogo diverse prospettive e contesti. Il suo lavoro ha aperto nuove strade per l’arte africana e contemporanea, rendendola una voce autorevole e innovativa.
Il cordoglio delle istituzioni
Anche il ministro della Cultura italiano, Alessandro Giuli, ha espresso il proprio cordoglio: “È con grande sconcerto che apprendo la notizia della prematura scomparsa di Koyo Kouoh. La sua nomina era stata salutata con entusiasmo in tutto il mondo. Grandi erano le aspettative per quello che avrebbe saputo offrire all’arte contemporanea“.
La Biennale, che nel 2025 ospiterà l’Esposizione Internazionale di Architettura sotto la direzione dell’italiano Carlo Ratti, aveva riposto grandi speranze nell’edizione del 2026. La scomparsa di Kouoh segna un momento di profonda riflessione, ma il suo contributo all’arte contemporanea resterà un esempio di dedizione e passione senza confini.