
Una storia di violenza e vendetta ha scosso un piccolo centro del Nord Italia, dove il tempo non sembra aver guarito le ferite del passato. Quella che poteva sembrare una giornata qualunque si è trasformata in un drammatico regolamento di conti, maturato dopo anni di rabbia repressa.
Tre anni fa un’aggressione brutale aveva lasciato il segno sul volto di una giovane donna. Ora, la stessa donna è tornata a cercare chi le aveva inflitto quella cicatrice, armata di coltello e con un solo obiettivo.

La vendetta: un volto sfregiato, una lama in risposta
I carabinieri sono intervenuti dopo una segnalazione a Montanaro, dove una 31enne ha aggredito un uomo di 61 anni con un’arma da taglio, colpendolo al volto. Secondo quanto ricostruito, l’uomo era la stessa persona che tre anni prima aveva sfregiato la giovane colpendola con un bicchiere durante una lite violenta. Il gesto, all’epoca, le aveva lasciato una ferita permanente.
Questa volta, però, è stata lei a recarsi a casa sua, armata e determinata. Dopo l’aggressione, l’uomo è stato soccorso e trasportato all’ospedale più vicino. Fortunatamente, le ferite riportate non erano gravi: è stato medicato e dimesso in giornata.
Le forze dell’ordine hanno proceduto all’arresto della donna, ora accusata di tentato omicidio. La dinamica dell’accaduto ha riacceso i riflettori sul tema della giustizia privata e della spirale di violenza che può nascere da eventi non risolti.
“Voleva solo fargliela pagare”
Secondo le prime informazioni raccolte dagli inquirenti, la 31enne non avrebbe mai superato l’umiliazione e il dolore per ciò che aveva subito tre anni prima. L’uomo, all’epoca, era stato denunciato per lesioni, ma lei riteneva che non avesse pagato abbastanza per ciò che le aveva fatto.
«Voleva solo fargliela pagare», avrebbe detto un conoscente, che ha raccontato di quanto la donna fosse cambiata dopo quell’episodio. «Non era più la stessa da quel giorno».
Ora, entrambe le vite sono state segnate in modo irreversibile. Lui con un nuovo taglio, lei con un’accusa gravissima sulle spalle. Un gesto che voleva essere risolutivo si è trasformato nell’ennesimo capitolo di una storia dolorosa, dove la vendetta ha preso il posto della giustizia.