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Nuovo Papa, Parolin? Il cardinale vippissimo svela la verità: “Ecco cosa è successo!”

Pubblicato: 10/05/2025 09:57

«Sollevato. Sorridente. Sereno». È così che viene descritto il cardinale Pietro Parolin da chi ha avuto modo di incrociarlo nelle ore successive all’elezione del nuovo Pontefice. Grande favorito della vigilia, l’ex Segretario di Stato non avrebbe mostrato alcun segno di delusione per non essere stato scelto come successore di Francesco. Anzi, pare abbia accolto con calma e disponibilità il primo gesto di Leone XIV: confermare, almeno per ora, tutti gli incarichi vaticani esistenti, compreso il suo.

Secondo il cardinale Camillo Ruini, non ci sono sorprese nel comportamento di Parolin. «Era un impegno molto gravoso. Credo che lui stesso non lo volesse fare», ha dichiarato, aggiungendo di essere «molto contento» per l’elezione di Robert Francis Prevost, un uomo che considera «molto intelligente e preparato. Un Papa che saprà unire la Chiesa e governarla con saggezza».

Il passo indietro e il cambio di rotta

Tra i corridoi vaticani si rincorrono sussurri su una possibile mossa strategica. In base a queste indiscrezioni, durante il discorso d’apertura del Conclave, presieduto dallo stesso Parolin, quest’ultimo avrebbe fatto intendere di essere «non disponibile». Nessuna autocandidatura, nessuna campagna personale: solo la discrezione tipica di chi ha servito ai vertici ma senza mai voler emergere a tutti i costi.

Parolin, grazie alla sua esperienza e alle sue doti diplomatiche – basti ricordare l’accordo con la Cina nel 2018 – era considerato il successore naturale. Ma la sua assenza di un profilo pastorale forte sarebbe stata letta come un limite da molti cardinali, specie dopo che proprio nelle Congregazioni preliminari era emersa l’esigenza di una guida con radici missionarie.

Così, mentre si parlava di attacchi e veleni – persino di notizie false su malori o accuse infondate – la decisione sembrerebbe maturata internamente: lasciare spazio a un altro. Quel nome, già in crescita al primo scrutinio, era Prevost. Apprezzato in Curia come prefetto dei Vescovi, ma soprattutto per la sua lunga esperienza sul campo in Perù.

Parolin avrebbe allora orientato i suoi sostenitori verso di lui, contribuendo in modo decisivo all’elezione di Leone XIV. Si dice che abbia persino aiutato a redigere, a mano, il primo discorso del nuovo Papa nella celebre Stanza delle lacrime. Ora, insieme, riapriranno i dossier lasciati in eredità da Francesco. Il cammino è appena iniziato, ma l’impronta di Parolin c’è già.

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Ultimo Aggiornamento: 10/05/2025 10:01

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