
Una giornata qualunque si è trasformata in un momento storico e sorprendente per una famiglia americana. Tra la quotidianità e l’improvviso trambusto mediatico, un uomo ha ricevuto una telefonata che pochi al mondo potrebbero vantare: quella del proprio fratello appena eletto leader spirituale di oltre un miliardo di persone.
Il nuovo pontefice, primo statunitense nella storia della Chiesa, ha cercato di mettersi in contatto con il fratello maggiore per condividere l’emozione del momento. Ma, tra dispositivi muti e notifiche perse, la comunicazione è arrivata solo dopo numerosi tentativi.

Una chiamata dal Vaticano… dopo due ore di squilli
La scena è stata casualmente immortalata da un giornalista presente nella casa del fratello del papa, John Prevost, mentre era intento a un’intervista. In sottofondo, più volte, era arrivata una notifica silenziosa sul suo iPad, ignorata per distrazione. Quando finalmente si accorge delle chiamate perse, esclama: «Oh, ha chiamato già da due ore».
Decide quindi di richiamare in vivavoce. Dall’altra parte, Papa Leone XIV non perde l’occasione per una battuta: «Beh, perché non rispondi al telefono?». John, un po’ imbarazzato, replica: «Prima di tutto devi sapere che sei in onda in questo momento. È dalle 11 di stamattina che va avanti così… E ci stanno filmando e registrando». Il pontefice, divertito, chiede: «Proprio adesso?». E il fratello conferma: «Proprio in questo preciso istante».
La chiamata, breve ma affettuosa, è stata interrotta poco dopo per rispetto della privacy. Il contenuto della conversazione, tenuto riservato, riguardava notizie del giorno e i piani per una futura visita a Roma.
“È stato uno shock, non ci credevamo”
Parlando dell’elezione, John Prevost ha raccontato di aver appreso la notizia mentre era al telefono con una nipote. «Non riuscivamo a crederci. Poi il cellulare, l’iPad e il telefono di casa sono impazziti».
Settantunenne, ex preside di una scuola cattolica, John ha ricordato l’infanzia condivisa con il fratello più giovane – ora Leone XIV – cresciuti alla periferia di Chicago con un padre sovrintendente scolastico e una madre bibliotecaria. «Abbiamo avuto un’infanzia normale. È un po’ strano, ma tutti e tre sapevamo cosa volevamo fare fin da piccoli», ha concluso con orgoglio e commozione.
Un momento di storia raccontato con la semplicità di una famiglia americana e il tono familiare di due fratelli, uno dei quali ora è il nuovo volto del Vaticano.