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“Dalle valigie rumore sospetto”. Scoperta agghiacciante in hotel: arrestati immediatamente

Pubblicato: 11/05/2025 12:55

Nel cuore di un arcipelago affascinante e poco battuto dal turismo di massa, qualcosa di insospettabile è venuto alla luce grazie alla segnalazione di un semplice fruscio. Le Isole Amami, situate nel sud del Giappone tra Kyushu e Okinawa, sono note per la loro bellezza naturale e la biodiversità che ospitano, ma questa volta sono finite sotto i riflettori per un evento tanto surreale quanto preoccupante.

Un’azione rapida e attenta da parte del personale di un hotel locale ha evitato un potenziale disastro ambientale. Una valigia lasciata in custodia ha insospettito gli impiegati, e da quel momento si è aperto un caso che ha coinvolto la polizia, gli enti ambientali e portato all’arresto di tre giovani turisti.

Migliaia di paguri nascosti in valigia

Tutto ha avuto inizio quando il personale dell’hotel ha udito uno “strano fruscio provenire da una delle valigie custodite in deposito”, come riportato dalla polizia locale. I tre turisti, tutti di nazionalità cinese e di età compresa tra i 24 e i 27 anni, avevano chiesto alla struttura di tenere sei bagagli durante la loro assenza. Ma i rumori sospetti hanno spinto un dipendente a contattare le autorità competenti.

Dalla perquisizione effettuata, è emerso un contenuto decisamente insolito: migliaia di paguri vivi, stipati in condizioni precarie all’interno delle sei valigie, per un peso complessivo superiore ai 160 chilogrammi. Secondo le prime ricostruzioni, i tre uomini sono stati fermati e poi arrestati al loro rientro in hotel con l’accusa di possesso illegale di specie protette, poiché i paguri in questione appartengono a una tipologia considerata monumento naturale per il suo valore ecologico e culturale, e quindi tutelata dalla legislazione giapponese.

Un mercato illegale che cresce

Non è ancora chiaro il movente esatto dietro questo tentativo di traffico, ma le autorità ipotizzano che i tre turisti intendessero vendere i crostacei, sfruttando la crescente popolarità di queste creature in Cina. Un singolo esemplare, infatti, può arrivare a valere fino a 20.000 yen, pari a oltre 120 euro.

Il caso ha sollevato un nuovo allarme sul traffico illegale di fauna selvatica, un fenomeno sempre più diffuso nei mercati asiatici. Le autorità continuano a indagare per capire l’origine esatta dei crostacei e il reale scopo del trasporto.

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Ultimo Aggiornamento: 11/05/2025 12:56

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