Vai al contenuto

Donna scomparsa, come hanno trovato il corpo: “Cosa le ha fatto”

Pubblicato: 11/05/2025 21:56

Era scomparsa venerdì, nel silenzio inquietante seguito all’aggressione compiuta da Emanuele De Maria. Il suo nome era Chamila Wijesuriya, aveva 50 anni ed era originaria dello Sri Lanka. La cercavano da due giorni. Stamattina, il suo corpo è stato trovato senza vita nel Parco Nord di Milano, con profondi tagli alla gola e ai polsi. Una scena raccapricciante, aggravata da un dettaglio che ora guida le indagini: un video di sorveglianza mostra la donna mentre passeggia proprio con De Maria nel parco, nel giorno della sua scomparsa.

Un caso intrecciato con l’evasione e il suicidio di De Maria

L’uomo, detenuto a Bollate per omicidio volontario, si trovava in permesso lavorativo all’Hotel Berna. Venerdì mattina ha accoltellato un collega di 50 anni, ferendolo gravemente, e poi si è dato alla fuga. Da quel momento si sono perse anche le tracce di Chamila. La denuncia di scomparsa è arrivata solo il giorno dopo, sabato. Ma ormai era tardi. Domenica 11 maggio, lo stesso De Maria ha posto fine alla propria vita, lanciandosi nel vuoto dalle terrazze del Duomo di Milano, dopo tre giorni di latitanza.

Il video: Chamila e De Maria insieme poche ore prima del delitto

A incastrare l’ex detenuto potrebbe essere ora un filmato chiave, acquisito dai carabinieri di Sesto San Giovanni: si vede Chamila passeggiare con De Maria nel Parco Nord, nel primo pomeriggio di venerdì. Secondo gli inquirenti, quella potrebbe essere l’ultima immagine della donna in vita. La dinamica e il movente sono ancora da chiarire, ma il legame professionale tra i due – colleghi nella stessa struttura alberghiera – è ormai al centro del fascicolo aperto per omicidio. Non si esclude che Chamila possa essere stata una testimone scomoda o, peggio, una vittima annunciata.

Ipotesi femminicidio-suicidio: un tragico copione

Gli investigatori stanno valutando tutte le piste, ma l’ipotesi più concreta è che si sia trattato di un femminicidio-suicidio, consumato nel giro di 72 ore. Chamila potrebbe essere stata uccisa nel pomeriggio stesso dell’aggressione all’altro collega, poi occultata nel parco. Le ferite alla gola e ai polsi indicano una modalità brutale, compatibile con l’azione di un uomo già noto per violenza estrema.

Il cerchio investigativo si chiude su un uomo la cui libertà temporanea, concessa per motivi lavorativi, si è trasformata in un’escalation di sangue: prima il tentato omicidio, poi un delitto efferato, infine un suicidio pubblico nel cuore di Milano. Ma su Chamila, sulla sua storia, sul perché sia stata uccisa, restano ancora troppe domande.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure