
Dall’Alaska alle foreste del Brasile, la corsa all’oro continua ad affascinare uomini e donne disposti a tutto pur di trovare anche un solo granello del metallo più ambito della storia. Nonostante l’industrializzazione abbia spinto l’estrazione verso grandi miniere e tecnologie avanzate, ci sono ancora angoli del mondo dove si cerca l’oro come un tempo: con pazienza, acqua e un setaccio.
E proprio in un angolo remoto d’Europa, lontano dalle grandi rotte del turismo di massa, un fiume apparentemente anonimo nasconde una promessa: quella di scoprire, ancora oggi, minuscoli frammenti dorati tra le sabbie e i sassi del suo letto.
Una gara che celebra la passione per il metallo più antico
Ogni anno, questo piccolo borgo di montagna si trasforma nella capitale dell’oro europeo grazie al Campionato Nazionale di Bateo de Oro, un evento unico che attira centinaia di appassionati da tutta la Spagna e oltre.
I partecipanti, armati di ciotole e tenacia, si sfidano nelle acque gelide del fiume alla ricerca della maggiore quantità di oro possibile in un tempo limitato. Il bateo – l’antica tecnica di separazione dell’oro dalla sabbia – torna protagonista, trasformando la ricerca del metallo prezioso in un’esperienza collettiva, tra competizione e tradizione.
Il segreto geologico del fiume che luccica
Il fenomeno ha una spiegazione scientifica: l’oro che si raccoglie qui è di origine alluvionale. Proviene da antichi giacimenti montani che, nel corso dei secoli, sono stati erosi dalle piogge e dai venti. Le minuscole particelle vengono trasportate a valle e si accumulano nel letto del fiume, tra sabbia e ghiaia.
Trovare una pepita richiede occhio esperto e molta pazienza, ma il vero premio è il fascino di scoprire qualcosa di autentico e raro, nel cuore della natura.
Un’eredità che affonda le radici nell’Impero romano
Il culto dell’oro in questa regione non è affatto recente. Durante l’Impero romano, queste terre rappresentavano un importante polo minerario. I romani utilizzavano tecniche avanzate per l’epoca, come l’estrazione idraulica, per convogliare l’acqua e liberare i minerali preziosi dalle rocce.
Ancora oggi, tra i monti e le vallate, sono visibili le tracce di quell’antica industria, che ha lasciato un’eredità viva, oggi rielaborata in chiave turistica e culturale.

Benvenuti a Navelgas, nelle Asturie
Solo a questo punto possiamo svelare il nome del luogo: Navelgas, frazione del comune di Tineo, nel cuore delle Asturie. Qui, la tradizione mineraria è diventata un elemento identitario forte, capace di attrarre turisti, studiosi e appassionati in cerca di un’esperienza autentica.
Accanto alla competizione, il villaggio ospita attività per famiglie, laboratori, mostre e visite al museo dedicato all’oro, rendendo la visita un vero viaggio nel tempo.
Dove la leggenda dell’oro continua a vivere
In un mondo dove tutto sembra già scoperto, Navelgas rappresenta un’eccezione luminosa. Qui, ogni granello dorato raccolto nel fiume racconta una storia antica e affascinante: quella della resistenza di una tradizione, che non ha perso il suo splendore. E mentre le grandi miniere si svuotano, nel cuore verde delle Asturie, l’oro continua a brillare.