
Sta diventando un caso globale il giallo dell’annuncio preannunciato da Donald Trump, che nelle prossime ore – a detta sua – “potrebbe cambiare il corso della storia”. Un mistero alimentato direttamente dal leader della Casa Bianca, che si trova in Medio Oriente per la sua prima visita internazionale dopo la rielezione. Il tono è solenne, quasi epocale. Ma il contenuto resta avvolto nel silenzio e nella strategia mediatica.
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La promessa è arrivata ancora una volta via Truth Social, la piattaforma personale su cui Trump ama modellare l’agenda politica mondiale. “Il mio prossimo post sarà uno dei più importanti e di impatto che io abbia mai pubblicato. Divertitevi”, ha scritto oggi. Poche righe, nessun dettaglio, tanto basta per riaccendere il vortice delle ipotesi tra analisti e diplomazie.
Il Medio Oriente al centro dello scenario
Il contesto non è secondario. Nei giorni scorsi la stampa israeliana aveva rilanciato la voce, poi smentita da Washington, secondo cui Trump potrebbe riconoscere lo Stato di Palestina. Ora si torna a parlare di una proposta di cessate il fuoco a Gaza, secondo quanto riferisce il quotidiano Haaretz citando fonti del Golfo. Sarebbe un colpo clamoroso, a maggior ragione se avvenisse proprio durante questo viaggio presidenziale in Medio Oriente.
In un clima segnato da mesi di conflitto, con il dossier israelo-palestinese tornato esplosivo, l’ipotesi di un’iniziativa diplomatica americana riapre anche i giochi internazionali. Resta da capire se Trump stia preparando davvero una svolta di pace, o se si tratti dell’ennesima trovata a effetto per dominare la scena globale.
Rilancio o bluff?
Le parole sono cariche, ma la politica estera americana è troppo complessa per ridursi a un post sui social. Eppure, è proprio così che Trump ha più volte scelto di pilotare la realtà, tra provocazioni e colpi di teatro. Dunque non è escluso che l’annuncio, quale che sia, sia stato calibrato con l’obiettivo di ottenere massimo impatto mediatico, più che immediati effetti geopolitici.
Una cosa è certa: la macchina dell’attesa si è messa in moto. E tutto il mondo, ancora una volta, guarda verso il profilo Truth del presidente americano.