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“Mai più la guerra”: l’appello di Papa Leone XIV scuote piazza San Pietro (e il mondo)

Pubblicato: 11/05/2025 12:08

Una voce limpida, un canto antico e una preghiera che si fa grido. Papa Leone XIV ha pronunciato il suo primo Regina Coeli da Pontefice in una domenica carica di simboli, quella del Buon Pastore. E fin dalle prime parole, il nuovo Papa ha tracciato la linea del suo pontificato: servizio, tenerezza, pace.

A piazza San Pietro gremita da oltre centocinquantamila fedeli, radunati fin dal mattino tra misure di sicurezza poderose e numerosi maxischermi installati ai lati del colonnato, il Pontefice si è affacciato dalla loggia da cui giovedì scorso aveva salutato il mondo per la prima volta. A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera, la presenza delle bande musicali riunite per il loro Giubileo, che hanno colorato la piazza di note e divise, in un raro intreccio tra liturgia e popolo.

“Nel cuore le sofferenze di Gaza e dell’Ucraina”

Il cielo su Roma era terso e la luce cadeva piena sulla folla, raccolta in un silenzio attento. È stato lo stesso Leone XIV a sottolineare il significato di quel giorno: «Considero un dono di Dio il fatto che la prima domenica del mio servizio come Vescovo di Roma sia quella del Buon Pastore». Parole che hanno subito richiamato il senso profondo di una guida che non comanda ma custodisce, che non divide ma si dona.

Solo dopo la prima strofa del Regina Coeli intonata di persona, Leone XIV ha preso la parola con forza, scostandosi dal protocollo per lanciare quello che sarà ricordato come il primo, potente appello del suo pontificato.

«Nell’odierno scenario drammatico di una terza guerra mondiale a pezzi, come più volte detto da Papa Francesco – ha detto – mi rivolgo anche io ai grandi del mondo, ripetendo un appello sempre attuale: mai più la guerra.» Le sue parole sono risuonate come un’eco che ha superato i confini della piazza e si è riversata nei cuori di chi assisteva in silenzio.

Il primo segno: un pontificato che non ignora le ferite del mondo

Poi, il Papa ha chiamato per nome i dolori del presente: «Porto nel mio cuore le sofferenze del popolo ucraino. Si giunga a una pace giusta e duratura, si liberino i prigionieri, i bambini tornino a casa». E subito dopo: «A Gaza, cessi immediatamente il fuoco. Si aiuti la popolazione e si liberino gli ostaggi».

Con questo primo discorso pubblico, Papa Leone XIV mostra di voler proseguire il cammino di Francesco, ma con un’impronta personale: non solo il richiamo alla fraternità, ma una presa di posizione politica netta, davanti a un’umanità smarrita, dilaniata dai conflitti, divisa da logiche di potere.

L’applauso, dopo il suo appello, è stato lungo e sentito. In molti, sotto la colonnata del Bernini, avevano gli occhi lucidi. Perché in quella voce che canta e ammonisce, in quelle parole che non cercano consenso ma coscienze, si è colta la speranza che qualcosa possa ancora cambiare.

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Ultimo Aggiornamento: 11/05/2025 12:41

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