
Tutto era immobile, come ogni domenica di prima mattina in quell’angolo remoto del mondo dove il mare incontra la giungla e le case hanno il tetto di lamiera. Nessuno parlava, pochi si muovevano, molti dormivano ancora. Poi è arrivato il boato, breve ma profondo, seguito dal silenzio più assoluto. Non un allarme, non una voce al microfono. Solo il rumore della terra che si piega, e le pareti che sembrano respirare.
In un attimo, l’equilibrio si è rotto. Le madri hanno preso i figli in braccio, gli uomini hanno afferrato le radio, tutti sono corsi fuori dalle case, alcuni scalzi, altri trascinando coperte. Non era la prima volta, ma ogni volta è come la prima: la paura è nuova, viva, primordiale. E più che pensare a cosa stia succedendo, si ascolta col corpo, ci si affida all’istinto. Il resto viene dopo. Se viene.

L’11 maggio 2025, alle 13:22 ora italiana, un terremoto di magnitudo 6.1 ha colpito l’arcipelago di Vanuatu, nel sud del Pacifico. L’epicentro è stato localizzato vicino alla capitale Port-Vila, in una zona densamente abitata. La scossa è stata registrata a una profondità media, sufficiente a farsi sentire con forza ma senza produrre effetti devastanti su larga scala.
Le autorità locali non hanno al momento segnalato vittime o feriti gravi, ma si parla di danni a edifici datati, soprattutto nelle aree periferiche. Alcuni servizi sono stati sospesi per precauzione, mentre squadre della protezione civile sono all’opera per verificare la stabilità delle infrastrutture principali.
Ritorno alla calma, ma la paura resta
A Port-Vila e nei villaggi circostanti, la vita riprende lentamente, ma con un senso di precarietà che resta addosso. La popolazione è abituata a convivere con la minaccia sismica, ma ogni scossa rinnova un trauma. Le autorità monitorano l’area per possibili repliche, mentre gli abitanti si organizzano per la notte, molti preferendo dormire all’aperto.
Nella capitale, piccoli danni alle scuole e agli ospedali hanno richiesto interventi tecnici urgenti, ma non sono state interrotte le comunicazioni principali. Le attività commerciali hanno ripreso in parte già nel pomeriggio, anche per cercare un ritorno alla normalità.