
Padre Vásquez racconta di aver mantenuto per anni un rapporto stretto con Prevost, culminato in una vivace corrispondenza su WhatsApp. “Quando lo fecero cardinale nel 2023, gli scrissi per ridere: È un segnale che il Papa ti ha scelto per qualcosa di più grande. E lui rispose: Non ti azzardare!”. Ma, alla fine, la premonizione del sacerdote si è avverata.
Vásquez offre anche scorci inediti sulla personalità del nuovo Papa: “L’ho visto piangere qui”, rivela, raccontando di uno sgarbo subito da Prevost agli inizi del suo incarico in Perù. “È un intellettuale, sì, ma molto pratico. Dopo pranzo portava il piatto in cucina. Durante la pandemia, cucinava lui”.
Perché ha scelto di non chiamarsi Francesco II
Ci sono scelte che parlano più di mille discorsi, e nomi che racchiudono intere visioni. Quando, pochi giorni fa, Robert Francis Prevost è apparso dalla Loggia delle Benedizioni, il mondo ha accolto con stupore non solo il nuovo Pontefice, ma anche la decisione di chiamarsi Leone XIV. Una scelta che ha suscitato interrogativi e interpretazioni, soprattutto tra chi si aspettava un gesto di continuità con il predecessore, papa Francesco.
Tra le voci che si sono fatte sentire, quella di Pedro Vásquez, sacerdote ottantaduenne di Chiclayo, in Perù, dove Prevost ha lavorato a lungo, si distingue per lucidità e vicinanza. “Non si è chiamato Francesco II per non irritare i cardinali conservatori”, ha affermato con convinzione, lasciando intuire un equilibrio politico dietro quella decisione.
Il vescovo con gli stivali
Durante l’emergenza Covid, racconta ancora Vásquez, Prevost fece installare impianti di ossigeno in meno di una settimana. E nel 2023, quando il ciclone Yaku colpì la zona, “si mise gli stivali, si sporcò di fango e portò gli aiuti di persona”. Anche nell’accoglienza dei migranti venezuelani non si tirò indietro, favorendo la nascita di una Commissione per la Mobilità Umana e la Tratta di Persone.
Un Papa vicino alla gente
Secondo il sacerdote, Leone XIV darà priorità ai temi sociali: “Come Francesco, per lui l’immigrazione sarà una priorità. Durante la presidenza Trump, denunciò con forza la separazione dei figli dai genitori: Com’è possibile separare le madri dai figli?”.
E forse anche il ruolo delle donne nella Chiesa potrà evolversi. Vásquez ricorda: “Appena arrivato, si chiese: Perché i chierichetti devono essere solo maschi? E aprì la porta anche alle bambine”.
Un Papa che si annuncia concreto, sensibile e deciso.