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Il sindaco di Venezia potrebbe andare a processo: le accuse e cosa rischia

Pubblicato: 12/05/2025 16:39

La Procura di Venezia ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Luigi Brugnaro e altri indagati nell’ambito dell’inchiesta per corruzione denominata Palude, che ha coinvolto l’amministrazione del Comune lagunare. L’indagine, avviata mesi fa, ha acceso i riflettori su presunti intrecci illeciti all’interno della macchina comunale veneziana.

Nella richiesta presentata al giudice per le indagini preliminari, i pubblici ministeri Roberto Terzo e Federica Baccaglini confermano le principali accuse mosse fin dall’inizio dell’inchiesta. In particolare, si parla di ipotesi di corruzione a carico non solo del primo cittadino, ma anche di altri funzionari apicali del Comune, tra cui il direttore generale Morris Cerron, il vicecapo di gabinetto Derek Donadini e l’ex assessore Renato Boraso.

L’operazione Palude aveva già portato a 34 indagati, tra amministratori, imprenditori e dirigenti pubblici, accusati a vario titolo di aver favorito scambi di favori, appalti pilotati e vantaggi indebiti nell’ambito della gestione pubblica. L’inchiesta si è sviluppata attraverso intercettazioni, documenti amministrativi e testimonianze, ricostruendo un presunto sistema consolidato di relazioni opache.

Le difese hanno sempre respingono ogni accusa, definendo infondate le ricostruzioni dell’accusa e sottolineando la correttezza dell’operato dei propri assistiti. Il sindaco Brugnaro, in particolare, ha parlato pubblicamente di “un attacco politico” volto a destabilizzare l’amministrazione comunale in un momento strategico per la città.

Ora la parola passa al gip, che dovrà valutare se sussistano gli elementi per aprire un processo. Intanto, l’inchiesta Palude si conferma uno dei casi giudiziari più delicati e mediatici che abbiano coinvolto negli ultimi anni l’amministrazione veneziana.

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